A un anno dalla discesa di James Cameron nel punto più profondo della Fossa delle Marianne a bordo del sottomarino Deepsea Challenger, costato 10 milioni di dollari, il regista ha deciso di donare il mezzo al più grande centro di ricerca oceanografico degli USA, il Woods Hole Oceanographic Institution (WHOI).
La notizia è stata annunciata dall’istituto che utilizzerà il design del sottomarino e le sue innovazioni tecnologiche per costruire nuovi veicoli, che verranno usati per la ricerca nelle profondità dell’oceano. Cameron diventerà il nuovo consigliere dell’organo consultivo come parte dell’accordo per la consegna del sottomarino, che avverrà a giugno presso la sede dell’istituto che si trova a Cape Cod, in Massachusetts.
Ha dichiarato Cameron in un comunicato stampa congiunto:
“I sette anni trascorsi per la progettazione e la costruzione del Deepsea Challenger sono stati dedicati per ampliare le opzioni disponibili per i ricercatori delle profondità oceaniche. Il nostro sub è un prototipo scientifico, e la nostra collaborazione con il Woods Hole Oceanographic Institution è un modo per fornire la tecnologia che abbiamo sviluppato per la comunità oceanografica.
WHOI è leader mondiale per le immersioni profonde, sia con e senza equipaggio. Sono stato informalmente associato al WHOI per più di 20 anni, e colgo l’occasione per formalizzare il rapporto con il trasferimento del sistema del sommergibile Deepsea Challenger e la piattaforma scientifica. WHOI è un luogo dove il sistema Deepsea Challenger sarà un programma vivo, vitale e dinamico per il futuro”.
Susan Avery, presidente e direttore del WHOI, ha aggiunto
“Il record d’immersione di Jim è stata fonte di ispirazione e ha contribuito a puntare i riflettori sull’importanza delle profondità del mare. Siamo di fronte a numerose sfide nel nostro rapporto con l’oceano, quindi è accresciuta l’urgenza di realizzare dei modelli innovativi. Partnership come questa rappresentano un nuovo paradigma e accelereranno il progresso della scienza oceanografica e dello sviluppo della tecnologia.
Ho un grandissimo rispetto per lui. È un fantastico pensatore. Ammiro il suo comando dei dettagli e il modo di vedere un quadro più ampio e [la capacità di] combinare entrambi in un modo unico”.
Cameron ha dichiarato che non vede l’ora di tornare a bordo del Deepsea Challenger, per una discesa di oltre sei miglia nella Fossa della Sirena, conosciuta col nome HMRG (Hawai’i Mapping Research Group), profonda 10732 metri. Lì l’anno scorso la sua squadra aveva avvistato uno sperone di roccia ricoperto di bizzarre macchie di microrganismi noti come tappeti microbici, una vita in mezzo al nulla.
“È quello che succede sempre alla fine di una spedizione. Intravedi attraverso la porta che dovrai attraversare la prossima volta”,
ha spiegato Cameron.
Fonte NYTimes