Unire disagi psichici, commedia e romanticismo, è un’idea tanto vincente quanto complicata da realizzare senza scadere in buonismi, cercare rifugio negli stereotipi o in alternativa nel politicamente corretto. Ecco perché Il Lato Positivo (Silver Linings Playbook), film diretto da David O. Russell e tratto dal bestseller di Matthew Quick, parte già con una marcia in più, che gli deriva proprio dalla capacità di tenere insieme le sue diverse anime, senza tuttavia tradire il genere, e riportando ogni passaggio, anche quello più amaro e serio, verso una comicità non troppo leggera ma comunque spiccata e accattivante.
Tutto parte dalla scelta della storia: il protagonista, Pat Solitano (interpretato da Bradley Cooper) è affetto da un disturbo bipolare manifestatosi a causa dei problemi coniugali, ma è deciso a lasciarsi alle spalle la clinica psichiatrica e a ricostruire il proprio futuro con ottimismo perfino eccessivo. A sopportarne gli sbalzi d’umore intanto sono i genitori, con cui è tornato a vivere, e in particolare il papà (Robert De Niro), che pure spicca per il caratteraccio e per la dedizione ossessiva alla sua squadra di football del cuore, gli Eagles di Philadelphia. La situazione in casa rischia perciò di diventare esplosiva, ma a rimescolare tutte le carte nella vita di Pat piomba all’improvviso l’avvenente Tiffany (Jennifer Lawrence), isolata da tutti a causa dell’atteggiamento promiscuo assunto dopo la morte del marito. Nonostante non abbia proprio l’aspetto di un angelo della misericordia, il suo vuoto interiore è speculare a quello di Pat, per questo è l’unica a poterlo aiutare a superare le sue manie, anche attraverso rimedi non troppo ortodossi come scambiarsi consigli sugli antidepressivi.
Quella descritta ne Il Lato Positivo, insomma, sembra l’opposto della classica coppia romantica, ma allo stesso tempo le sue dinamiche risultano molto più allegre e vivaci di quelle che si potrebbero immaginare al centro di un rapporto tra due soggetti accumunati da un simile disagio psichico. Il bello del film, d’altra parte, è proprio la capacità di ritrarre tutti i suoi personaggi con grande umanità e vicinanza. Un tratto che tra l’altro ben si rispecchia nello stile di regia di David O. Russell, già candidato all’Oscar per The Fighter e affezionato anche in questo ultimo film alla prossimità fisica tra la macchina da presa e gli attori.
Promosso il carattere assolutamente non patinato e allo stesso tempo non serioso di Silver Linings Playbook, c’è comunque da sottolineare come l’opera non si allontani poi così tanto dal genere come lascerebbero intendere le premesse. A parte gli adorabili protagonisti “schizzati”, l’evoluzione della storia appare molto classica e lineare, e una volta capito come funziona il gioco del film, rimangono ben poche sorprese di cui godere, tanto nel racconto quanto nella regia. Quello che invece regge fino alla fine è l’ottima performance dei due attori principali, Bradley Cooper e Jennifer Lawrence, particolarmente affiatati e brillanti nei rispettivi ruoli. Meritato dunque l’Oscar vinto dalla Lawrence come migliore interprete protagonista. Molto sopravvalutata invece la prova di Robert De Niro, che ha finalmente a sua disposizione una parte più dignitosa di quelle in cui è spesso comparso negli ultimi anni, ma che fondamentalmente non sembra molto interessato a sperimentare qualcosa di nuovo e superare se stesso.
Il Lato Positivo esce oggi nelle sale italiane, distribuito da Eagle Pictures. Vi ricordiamo che QUI potete trovare la nostra intervista a Bradley Cooper, protagonista del film.