Brutto ma divertente. Potrebbe essere la stringata definizione per Banshee, nuova serie Cinemax (rete via cavo costola dell’HBO, che trasmetteva porno, soft-core e la serie B che HBO rifiutava) passata da qualche tempo a produrre anche serie tv, tra cui la rozza Strike Back. Banshee è anche la serie per cui Alan Ball – qui produttore esecutivo – ha lasciato True Blood ed è il principale motivo d’interesse.
Un uomo, dopo aver scontato quindici anni di prigione a seguito di un tentativo di rapina finito male, ritorna in libertà. Immediatamente si mette sulle tracce della sua ex amante e complice, Ana, mentre si ritrova braccato dagli uomini del boss criminale che aveva tentato di rapinare, Mr. Rabbit. Le sue ricerche lo conducono quindi a Banshee, una piccola città della Pennsylvania. Qui scopre che Ana ha cambiato identità ed è nota come Carrie Hopewell, moglie del procuratore distrettuale. Dopo essersi ritrovato casualmente in uno scontro a fuoco tra il nuovo sceriffo della città appena arrivato in città, Lucas Hood, e alcuni criminali del posto, i quali finiscono tutti uccisi, decide di rubare l’identità dello sceriffo e rimanere in città, soggiogata da un potente uomo d’affari e criminale, Proctor.
Creata da David Schickler e Jonathan Tropper, Banshee è una serie action testosteronica, dura e pura, che sembra la versione estrema di un prodotto FX, e che mescola le trame di un noir complicato, con mafie una contro l’altra, miriadi di cattivi e di segreti, all’insegna della violenza più greve.
Fin dallo strabiliante prologo nel pilot, Banshee è Cinemax allo stato brado: sesso subito dopo l’uscita dal carcere e poi un autobus che si ribalta contro il nostro eroe, senza praticamente parole. Detto questo, la serie prosegue su un più calibrato gioco di trama – sempre più fitta e meno comprensibile – ed eccessi visivi e narrativi che la pongono in pole position tra le serie violente tra mani bucate da proiettili, bocce sfasciate da bottiglie di ketchup, stupri in carcere e decine di incontri di MMA travestiti da risse.
Il resto lo fanno le decine di personaggi più o meno tratteggiate e l’atmosfera da cinema maschio per maschio che se ne frega di qualunque educazione e qualunque senso di bellezza, ma sa anche tenerseli alla larga dall’ipocrisia formale di una serie come Spartacus. A contorno un cast di bellimbusti e belle pupe che hanno permesso a Banshee di registrare il maggior ascolto di Cinemax e di essere immediatamente rinnovato per una seconda stagione. Non male, no?
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