Attenzione: l’articolo contiene spoiler.
Se i leader sono in crisi in un mondo che può sparire da un secondo all’altro, è fondamentale che qualcuno sia in grado di sostituirli: è questo il fulcro di Bentornato a casa, decimo episodio della 3^ stagione di The Walking Dead, la serie horror campione d’ascolti che Fox trasmette in contemporanea con gli Stati Uniti. Ma nonostante le ambizioni, l’episodio delude a metà.
Mentre Rick è perso nelle sue visioni, Glenn decide di prendere le redini del carcere, ma il pericolo che il Governatore si faccia avanti mette in difficoltà tutti; il Governatore nel frattempo investe Andrea del ruolo di leader. Merle e Daryl intanto cercano di ritrovare la capacità di stare insieme.
Scritto da Nichole Beattie e diretto da Seith Mann, Bentornato a casa (Home) dovrebbe essere un episodio fondamentale nella descrizione delle dinamiche all’interno di ogni gruppo, ma non riesce a essere all’altezza della serie prima del roboante finale.
Per tre quarti infatti, l’episodio si concentra su cosa accade alle comunità protagoniste quando i loro leader vengono a mancare: i rifugiati nel carcere devono affrontare le sempre più frequenti visioni di Rick che vede il “fantasma” di sua moglie vestita di bianco e gli rende impossibili essere presente mentalmente, così che Glenn decide di affrontare la situazione (visto che le rivelazioni di Maggie, molestata sessualmente quando era prigioniera, gli rendono la vita ancora più pesante) e andare a Woodbury ad affrontare il Governatore, tra lo sconcerto di molti dei suoi; il Governatore nel frattempo sente di non essere più in grado di affrontare la leadership e, come anticipavamo settimana scorsa, cede lo scettro ad Andrea e se ne va. I due cani sciolti invece, Daryl e Merle, cercano di ricucire un rapporto apparentemente perduto, che non può trovare facile soluzione, visto che Daryl aiuta un gruppo di immigrati e vorrebbe tornare col gruppo, mentre il fratello è un egoista che non vuole (e non può, se vuole restare vita) aggregarsi di nuovi a Rick e compagni.
Le situazioni, descritte più fiaccamente di quanto vorremmo, arrivano ad esplodere in un grande finale in cui il Governatore assalta con due fedelissimi il carcere, supportato da un furgone guidato da un conducente misterioso che recapita una vagonata di zombie ai nostri eroi. Ma a salvarli da un’evidente difficoltà, Daryl e Merle (convinto dalla frase del fratello sull’averlo abbandonato di nuovo) che mettono in fuga gli assalitori e in sicurezza – molto relativa vista l’ultima immagine – la prigione. Splendida chiusura di un episodio però poco interessante nonostante il buon materiale della sceneggiatura, che non ha graffio e ritmo e agli appassionati dell’orrore regala solo una gustosa decapitazione con il cofano di un auto. Per il resto, un po’ di noia.
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