Se le ferite di un amore finito bruciano ancora e il (troppo poco tempo) non le ha ancora guarite, perché farsi del male ed andare al matrimonio della propria ex fidanzata? Più o meno questa è la metafora che ha usato Sam Raimi per raccontare della sua scelta di non vedere, almeno per il momento, The Amazing Spider-Man. Dietro la macchina da presa di una trilogia di successo dedicata all’Uomo Ragno e conclusasi solo nel 2007, il regista Raimi non se la sente ancora di guardare il “nuovo Spider-Man”, e questo nonostante lui stesso stimi molto la professionalità del regista e del cast del reboot, dal regista Marc Webb agli interpreti Emma Stone ed Andrew Garfield. Insomma, nullo di personale ma è comprensibile che dopo l’annullamento da parte della Sony di un quarto capitolo con il super-eroe spararagnatele da lui diretto, Sam Raimi non sia ancora totalmente riconciliato con quel personaggio e con quella saga.
Ecco le dichiarazioni rilasciate da Sam Raimi durante in un’intervista all’Huffington Post in occasione della promozione di Il Grande e Potente Oz: la nuova fatica del regista che sarà in sala dal 7 marzo.
Sono un grande fan di Marc e un gigantesco ammiratore di Emma Stone. E anche di Andrew Garfield. L’ho visto a Broadway in ‘Death of a Salesman’ ed è stato semplicemente geniale. Adoro anche i produttori che hanno fatto il film perché sono vecchi amici, e lo stesso discorso vale per gli sceneggiatori. Ma non ho ancora avuto il coraggio, il fegato di vedere il film. Perché non voglio andare al matrimonio della mia ex-ragazza. Non ho il coraggio. Ma ho sentito che è un film fantastico. Mia moglie l’ha amato e mi ha detto che è strepitoso, prodotto in maniera eccellente, recitato splendidamente e scritto con arguzia. Mi ha detto la verità ed è questo ciò che ha detto.
Non penso che Marc Webb senta su di lui la mia ombra che incombe. Penso che sia chiaro che io gli ho passato il testimone e da quel che ho sentito lui ha fatto una pellicola geniale quindi sono felice per lui e per il suo team. Gli rendo onore perché hanno affrontato un lavoro tosto. E gli auguro il bene per il futuro.
Fonte: Huffington Post