Attenzione: l’articolo contiene spoiler.
Dopo le disavventure a Storybrooke, in cui fare i conti con la memoria ritrovata da tutti gli abitanti, il terzo episodio di C’era una volta, dal titolo Il lago, si concentra invece sulle due disperse, Emma e Mary Margaret, e al loro tentativo di tornare proprio a Storybrooke dalla foresta incantata.
Ad aiutarle nella loro missione ci sono Mulan, la diffidente Aurora e Lancillotto (nero?): obiettivo è un portale custodito nel vecchio palazzo di Biancaneve. Intanto, anche Henry e David cercano un modo per recuperare le due donne, e nel passato, il principe si trovò ad affrontare una maledizione: il padre negò a Biancaneve la possibilità di avere figli.
Scritto da Andrew Chambliss e Ian B. Goldberg e diretto da Milan Cheylov, Il lago (Lady of the Lake) è il necessario risvolto della medaglia della doppia première che per la prima volta affronta la nuova versa sfida della stagione, ossia gestire 3 piani narrativi differenti: Storybrooke, la foresta incantata e il passato in cui la magia regnava incontrastata.
In questo episodio, predomina la foresta e soprattutto l’incontro tra Cora e le due prigioniere, che condiziona l’intera ricerca del portale e il viaggio verso il palazzo. La madre di Regina, infatti, vuole approdare a Storybrooke, probabilmente per riprendersi il potere toltole dalla figlia e prende le sembianze di Lancillotto (amico di Biancaneve fin dal passato) per farlo. Lo scontro tra le tre distrugge l’armadio, chiave della magia, ma nel finale, Cora dimostra di avere ancora qualche risorsa. A Storybrooke invece, il centro è la voglia di Henry di conoscere le arti della guerra, per poter combattere per il ritorno di madre e nonna, l’arrivo di George, il re padre del Principe che maledisse Biancaneve, si affaccia in città.
Ottimo episodio di transizione, che dipinge bene gli scenari dei prossimi episodi e di questa seconda stagione, che funziona nella fluidità del racconto, meno nell’avventura e nell’azione (si vedano gli effetti speciali così poco raffinati, come gli orchi, da esigere riprese molto buie). Ma soprattutto con un cast “anziano”, su tutti i cattivi regnanti Barbara Hershey e Alan Dale, che può reggere ogni debolezza.
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