Sull’ultimo film di Gabriele Muccino ci sono state molte discussioni, il regista ha accennato a scene che sono state sacrificate dalla produzione per farlo corrispondere forzatamente al genere della commedia romantica, il che potrebbe anche apparire verosimile. Nella versione in cui approderà nelle nostre sale, Quello che so sull’amore è in effetti un film sui generis, ma non nel senso positivo del termine: da una parte sembra fare suoi in maniera svogliata i canoni tradizionali e anche più banali e consumati della commedia a sfondo sentimentale, dall’altra indulge in drammi non solo eccessivi per il tono generale del racconto, ma anche conditi di alcune costanti dello stile mucciniano.
La storia, piuttosto semplice, è quella di un ex-campione del calcio europeo (Gerard Butler), che si trasferisce negli Stati Uniti per avvicinarsi alla sue ex-moglie e al figlioletto a cui non ha mai concesso le attenzioni di un bravo padre. Destino vuole che finisca ad allenare anche la squadra di calcio del bambino, diventando improvvisamente l’oggetto del desiderio di tre mamme disperate, oltre che amico del ricchissimo e poco raccomandabile marito di una di loro. Il suo dilemma a quel punto diventerà: rimanere schiavo della sua vecchia vita, fatta di lusso, celebrità e caos sentimentale, o impegnarsi seriamente per recuperare il rapporto con la propria famiglia?
Le premesse non sono brillanti ma il problema del film non è nel soggetto, bensì nella povertà con cui viene sviluppato sullo schermo. Una povertà che investe tutto, dalla scrittura, alla colonna sonora, a una recitazione o pigra o palesemente sopra le righe. E qui il riferimento è in particolare a nomi di spicco come Dennis Quaid, ormai abbonato ai sorrisi eccessivi e artefatti, ma soprattutto a Uma Thurman e Catherine Zeta-Jones, veramente tristi nel ruolo delle casalinghe disperate e ninfomani che si avventano quasi con voracità sul protagonista. La cosa però non ci sembra poi così sorprendente, data la comprovata tendenza di Muccino a dipingere con manicheismo il mondo femminile, di solito diviso tra una selva di donne rabbiose e schizzate, e una ristretta minoranza di eteree statuine che offrono ai loro uomini il conforto della passività e del mutismo. Una controparte che in questo film spetta al’ex-moglie interpretata da Jessica Biel. Non ci è dato sapere se il film sia stato impoverito in corso d’opera o fosse già così povero di per sé. Fatto sta che il risultato è una commedia senza alcuna verve né alcuno slancio. E nemmeno tanta attenzione per lo sport, che nonostante sia un tema ben noto e molto sviluppato dal cinema statunitense, qui fa da mero contorno alla love story piatta e stiracchiata a suon di dialoghi e situazioni inconsistenti.
Quello che so sull’amore uscirà domani nelle sale italiane, distribuito da Medusa Film.