Un esperto di arte e di antiquariato, un rinomato battitore di aste sempre raffinato ed elegante: una figura insomma che sembra uscita da un altro mondo, da un piccolo microcosmo di perfezione artificiale in cui, difatti, non è ammessa alcuna influenza esterna. Questo è Virgil Oldam, protagonista dell’ultimo film di Giuseppe Tornatore, La Migliore Offerta, un’opera che ben ricalca il carattere del suo personaggio principale (interpretato con grandissimo aplomb da Geoffrey Rush), abbinando in modo molto classico ed efficace gli elementi di una storia romantica con i toni del thriller, e mantenendo sempre uno stile essenziale e sofisticato, ben lontano dai colori bruciati e dai fasti produttivi del precedente Baarìa.
Seguendo una trama lineare ma alimentata da diversi elementi di mistero, Tornatore prende il proprio protagonista e lo mette a confronto con una giovane donna enigmatica, che non compare sullo schermo per tutto l’inizio del film se non sotto forma di voce, una voce nascosta tra le pareti ingannevoli di una villa decadente. Una voce che attira lentamente a sé Virgil, trascinandolo in un crescendo di desiderio e passione in cui il battitore d’aste sarà costretto a uscire dal suo beato isolamento, fatto di pura ed estetica solitudine, ma solo per scoprire come anche nella vita, così come nell’arte, sia difficile cogliere le sfumature in cui si cela la differenza tra un falso e un autentico.
Oltre a essere sostenuto dalla struttura del giallo, che permette di appassionarsi ai continui scambi dialogici tra Virgil e la sua donna del mistero (che ha la bellezza quasi ineffabile dell’attrice olandese Sylvia Hoeks), La Migliore Offerta si distingue anche per un’ambientazione molto ricercata, e non solo per le splendide location decadenti dal sapore mitteleuropeo. Ad aggiungere molto fascino al film è infatti anche il suo collocamento all’interno dell’universo delle aste e dell’antiquariato, che non entra in modo troppo invasivo all’interno della storia poiché Tornatore non ha voluto minimante appesantire l’andamento del racconto con speculazioni eccessive sul significato e il valore di un’opera d’arte, senza tuttavia precludere la possibilità di inserire qualche rimando e qualche gustosa suggestione capace di elevare il tutto qualche gradino più in alto rispetto a una qualsiasi pellicola di mero intrattenimento. Di sicuro non sarà un capolavoro assoluto, ma innanzitutto fa piacere vedere questo regista tornare a toni più asciutti e meno pomposi, e in secondo luogo, come si suggerisce all’interno dello stesso film, anche un’opera minore può nascondere grandi e inaspettate sorprese.
La Migliore Offerta è nelle sale dal 1 gennaio, distribuito da Warner Bros. Pictures Italia.