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Torino 2012 – A proposito di Present Tense, Noi non siamo come James Bond e A Liar’s Autobiography

Pubblicato il 01 dicembre 2012 di Filippo Magnifico

Present Tense di Belmin Söylemez

Tra i film in concorso durante quest’edizione del Torino Film Festival, il turco Present Tense racconta la storia di una ragazza divorziata e con molti sogni nel cassetto (tra cui quello di lasciare tutto e andare a vivere negli Stati Uniti), pochi soldi in tasca e la minaccia incombente di uno sfratto, che, per racimolare qualche soldo, si finge esperta della lettura dei fondi di caffè e comincia a lavorare in un locale. Il film diretto da Belmin Söylemez non dura effettivamente molto (circa un’ora e quaranta minuti), ma sembra sul serio interminabile. Intendiamoci, se si riesce a sorvolare sulla sua lentezza qualcosa di positivo si riesce anche a trovare, ma si tratta di un’impresa veramente ardua.

Noi non siamo come James Bond di Guido Gabrielli e Mario Balsamo

James Bond è più che altro un pretesto. Il documentario di Guido Gabrielli e Mario Balsamo, anche lui in concorso, è la storia di una grande amicizia, di due uomini che, nonostante le avversità, hanno trovato una via per superare nel migliore dei modi quei colpi bassi che la vita certe volte riserva. Come Smettere di fumare fumando, questa pellicola si focalizza sulle vita di persone reali. Ma a differenza dell’opera di Gipi, Noi non siamo come James Bond ha veramente qualcosa da dire. Qui trovate la nostra recensione.

A Liar’s Autobiography: The Untrue Story of Monty Python’s Graham Chapman di Bill Jones, Jeff Simpson e Ben Timlett

Difficile riuscire ad esprimere un giudizio che non sia dettato da una personale adorazione nei confronti dei Monty Python e di tutti coloro che ne hanno fatto parte. L’adattamento animato dell’autobiografia scritta dal compianto Graham Chapman è stato proiettato in 3D (in realtà del tutto superfluo) all’interno della sezione “Festa Mobile” del Torino Film Festival. Un’opera d’animazione irriverente, sboccata e al tempo stesso commovente, soprattutto nella parte finale, dove viene riproposto un pezzo del divertente discorso pronunciato da John Cleese al suo funerale. Narrato dallo stesso Chapman (è stata usata la registrazione di un vecchio reading fatto poco tempo prima di morire), A Liar’s Autobiography è un sentito omaggio ad uno dei grandi nomi della commedia mondiale, scandito attraverso immagini che rielaborano le animazioni tipiche dei Monty Python. Inventata o meno che sia, la vita di Graham Chapman non poteva essere rappresentata in altro modo.