Attenzione: l’articolo contiene spoiler.
Dopo 8 episodi davvero ad alto livello, The Walking Dead arriva al giro di boa della 3^ stagione con un episodio che manda in pausa la serie per due mesi: Fatti per soffrire (Made to Suffer) è un midseason finale che porta i due microcosmi della serie, la prigione popolata dal gruppo di protagonisti e la città del Governatore, a scontrarsi nel modo più violento possibile.
Mentre Rick, Daryl, Oscar e Michonne penetrano a Woodbury per liberare Maggie e Glen da Merle, il Governatore chiude il perimetro e ordina di uccidere gli invasori. Nel frattempo, un gruppo di fuggitivi raggiunge il carcere e trova Carl ad aiutarli.
Scritto da Robert Kirkman in persona e diretto da Billy Gierhart, Fatti per soffrire è un episodio quasi interamente virato all’azione che descrive lo scontro tra i due modi di resistenza agli zombie esplicitando la metafora politica che sta alla base della terza stagione.
Chiave di lettura dell’episodio è nel monologo finale del Governatore, che dopo lo scontro con Michonne, culmine della guerriglia contro il gruppo di Rick e nel quale perde un occhio, parla degli “invasori” come dei terroristi che vogliono togliere loro ciò che hanno. Ecco che allora il disegno di Mazzara, Kirkman e soci si delinea: The Walking Dead, da tradizione romeriana, si configura in modo evidente come metafora politica, con il Governatore come presidente di un’America che si crede indistruttibile e centrale, che vede gli altri, soprattutto i vivi fuori dal suo perimetro, come invasori e nemici, prontissima a sacrificare chi non serve più, come Merle.
Più che di eventi scioccanti, Fatti per soffrire è una puntata di rese dei conti: tra Michonne e il Governatore, che tiene la figlia morta in catene, e tra la guerriera di colore e Andrea, ma soprattutto tra l’osceno Merle e il fratello Daryl, messi pubblicamente alla gogna dal Governatore, uno come terrorista catturato, l’altro come traditore che fatto entrare gli invasori, incrinando il potere del capo, soprattutto nei confronti di Andrea, che scopre i segreti del suo uomo.
Nel frattempo continua la crescita di Carl, che accoglie un nuovo personaggio Tyrese e il suo gruppo, appena arrivati al carcere, chiudendoli dentro una gabbia, in modo fiero, in attesa del ritorno del padre (anche se malignamente si potrebbe pensare che sia un altro modo per fare colpo su Beth).
La prima metà della 3^ stagione si conclude con un grande episodio zeppo di tensione, azione e violenza (e Shane che la cui visione distrae Rick per un attimo ma poi lo induce a ucciderlo di nuovo), che parte con un po’ di mattanza zombie, prosegue con Glen che estirpa dal cadavere l’osso con cui Maggie ucciderà uno degli amici di Merle, e finisce con un vetro nell’occhio e una possibile esecuzione. In attesa di febbraio, quando The Walking Dead ripartirà con un vero, nuovo inizio (di cui possiamo vedere un promo qui sotto).
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