Nei mesi scorso abbiamo raccontato lo scontro tra due adattamenti live action della storia di Biancaneve, Mirror Mirror e Biancaneve e il cacciatore. In secondo piano è passato un altro film basato sulla storia dei fratelli Grimm, una produzione spagnola in bianco e nero, muta, diretta da Pablo Berger, Blancanieves.
Il film, ambientato nella Spagna degli anni venti, racconta la storia di una bambina, Carmencita (Sofia Oria), che non ha mai conosciuto sua madre, che impara l’arte dei matador dal famoso padre (Daniel Giminez Cacho). La giovane (Macarena Garcia, nella versione adulta, ndr.) è odiata dalla malvagia matrigna (Maribel Verdu), che l’ha tormentata per tutta la sua infanzia, così un giorno decide di scappare con un gruppo di nani toreri, per diventare una leggenda.
La pellicola è stata presentata in diversi Festival, dove ha ottenuto diversi riconoscimenti, inoltre è stata scelta come rappresentante della Spagna, all’edizione 2013 degli Oscar nella categoria per il miglior film straniero. Guardando Blancanieves non possiamo fare a meno di pensare a The Artist, uno dei vincitori degli Oscar dell’anno scorso, che ha ammassato premi su premi durante la sua corsa. La pellicola di Berger, un chiaro omaggio ai melodrammi europei, difficilmente riuscirà ad ottenere un successo simile al film di Hazanavicius, ma non possiamo fare a meno di apprezzare questo piccolo gioiellino.
Fonte /Film