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Il meglio e il peggio della tv nel 2012

Pubblicato il 28 dicembre 2012 di emanuele.r

Che anno è stato il 2012 per le serie tv? Strano, difficile. Si cerca di lanciare ogni serie come un evento, perlomeno come prodotto di alto profilo, eppure i fallimenti specie nei nuovi prodotti non si contano purtroppo. Dopo l’età dell’oro d’inizio secolo, i network e le serie via cavo arrancano, anche per via dei tagli al budget e della crisi, ma quando a mancare sono le idee, come si fa? Si utilizzano al meglio i talenti di attori e scrittori. Ecco le 5 peggiori serie e le 5 migliori dell’anno che sta per finire.

Flop 5:

  • American Horror Story Asylum: la delusione dell’anno targata FX. Dopo una prima stagione tesissima e folle, Murphy e soci giocano d’accumulo, confondono l’horror col porno-soft e mettono a cuocere tanta di quella carne che la metà pare pretestuosa.
  • Glee: annus horribilis per Murphy, che non convince nemmeno con la comedy The New Normal, che sembra voler dare il colpo di grazia alla sua creatura più famosa. Le storie e la messinscena non interessano più a nessuno, ma il dramma è che non interessano più nemmeno le canzoni se si raschia il fondo del barile con Gangnam Style.
  • Beauty and the Beast: ennesima boutade targata The CW in cui la classica favola diventa un poliziesco e una storia d’amore. Attori sotto il livello di guardia e storia che si trascina già alla metà del pilot. Da dimenticare.
  • Emily Owens M.D.: Grey’s Anatomy già non brilla negli ultimi tempi, sorbirsi la sua versione quasi teen è improbo. Specie se tutto ciò è un veicolo per far vedere che la figlia di Meryl Streep valga almeno un briciolo della madre. Operazione fallita.
  • The Client List: Jennifer Love Hewitt fa la massaggiatrice erotica. Basterebbe questa frase per far fremere il pubblico. Ma lei è sempre vestita e i clienti, più che volerci far sesso si confessano e cercano di farsi risolvere la vita. Sceneggiature improponibili e ipocrite, messinscena da soap opera.

Top 5:

  • Game of Thrones: non tutti hanno apprezzato fino in fondo la 2^ stagione del fantasy HBO, soprattutto perché i libri sono molto complicati. Ma Weiss e Benioff riescono nel miracolo di dare ancora più sostanza, passione, spessore, violenza e tensione a una serie nata già coi migliori presagi. Grandissimo finale.
  • The Walking Dead: altro miracolo, dare compattezza a una serie piena di alti e bassi. La terza stagione è un crescendo di paura, tensione, svolte narrative intelligenti e vicende appassionanti come i personaggi. Non un cedimento e un mare di sangue per gli amanti del genere. Peccato che Glen Mazzarra lascerà dopo la 3^ stagione.
  • Mad Men: non solo dopo 5 stagioni il pluripremiato drama AMC non cala, ma anzi va migliorando. E quella del 2012 è forse la sua stagione migliore: personaggi che danno il meglio (e il peggio) di loro, riflessioni disarmanti che vanno oltre il contesto storico, scrittura celestiale che si sposa a una regia anche migliore. Ormai si è nell’Olimpo della tv.
  • Breaking Bad: ancora AMC per il drama più avvincente degli ultimi anni. La tensione è quella del purissimo thriller, dalle grottesche venature anni ’70 e dalle decine di idee visive geniali. Favoloso in ogni aspetto della produzione, ma soprattutto una delle non troppe serie  che fa venire voglia che il tempo corra fino all’episodio successivo.
  • The Newsroom: è la novità dell’anno, anche molto criticata. Ma per chi ama la tv non solo come intrattenimento intelligente, non solo come arte del racconto audiovisivo, ma anche come riflessione su alcuni dei massimi sistemi dell’epoca moderna come politica, televisione, democrazia mediatica, Sorkin è una garanzia assoluta e la serie HBO mescola la tensione dei dialoghi possenti con la forza delle proprie posizioni etiche. Non facile, ma imperdibile.

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