Le serie televisive più longeve si evolvono con l’evoluzione dei loro personaggi. Che a volte però rischia di essere un’involuzione. Bones, la serie crime di Fox firmata da Hart Hanson ha cominciato in Italia, su FoxLife la sua 7^ stagione, e deve affrontare assieme ai suoi protagonisti una delle situazioni più complicate per un essere umano e per uno show televisivo: la gravidanza della protagonista.
Nella première stagionale, dal titolo Senza memoria, infatti più che dare la caccia all’assassino della moglie di un pastore seppellita in un bosco, il vero problema sarà trovare una casa in cui Bones e Booth possano vivere insieme.
Scritto da Stephen Nathan, ispirandosi ai romanzi di Kathy Reichs, e diretto da Ian Toynton, Senza memoria rappresenta il vero e proprio cambio di rotta di una serie crime a serie familiare con risvolti gialli, vicina – narrativamente – a modelli europei non proprio trascinanti.
Al di là dell’apertura ovviamente disgustosa con corpi in avanzata putrefazione, liquami vari, corpi dilaniati e cervelli da cui escono insetti, l’episodio – e l’avvio della stagione – pongono la questione stessa del cambiamento di registro, passando per il cambiamento di abitudini dei protagonisti che devono adattarsi alla nuova relazione: la casa da comprare, il decisionismo di Bones che mette a disagio la mascolinità di Booth, assieme al conto in banca asimmetrico dei due, col carico di Angela e Hodgins che portano il loro bimbo al Jeffersonian. Tutti elementi che contribuiscono a rallentare il ritmo e togliere la verve maliziosa dalla serie che si adagia su toni familiari che le si addicono poco.
Emily Deschanel ha recitato tutta la stagione incinta, e infatti l’annata dura la metà (13 episodi) per permetterle di partorire, rinviando il cuore del racconto all’8^ stagione (in onda in America): è quindi transitorio questo ciclo di episodi, sperando che gli autori abbiano compreso quale sia il vero tocco di Bones.
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