Dopo Smashed (qui trovate la nostra recensione) ecco che al Torino Film Festival viene presentata, sempre nella sezione “Rapporto Confidenziale”, un’altra storia di dipendenza. Se da un lato, però, abbiamo la dipendenza dall’alcol, dall’altro ne troviamo una che forse è ancora più pericolosa, perché troppo spesso sottovalutata o non considerata come un vero e proprio disagio: la dipendenza dal sesso.
Dietro la macchina da presa c’è Stuart Blumberg (candidato all’Oscar per la sceneggiatura de I ragazzi stanno bene), qui al suo esordio come regista. Il cast comprende nomi particolarmente noti come Mark Ruffalo, Tim Robbins, Josh Gad, Gwyneth Paltrow e la cantante Pink, alle prese con un ruolo tutto sommato rilevante.
La storia del film ruota attorno a tre individui, che frequentano lo stesso gruppo d’aiuto e che devono fare i conti con alcuni eventi che, in un modo o nell’altro, stravolgono le loro vite. Tim Robbins è una sorta di vecchio saggio, che un bel giorno si ritrova in casa il figlio ex (o presunto tale) tossicodipendente; Mark Ruffalo è un consulente ambientale che da ben cinque anni è riuscito a tenere a freno i suoi istinti sessuali e che, dopo tantissimo tempo, trova una ragazza di cui potrebbe sul serio innamorarsi; Josh Gad è il Zach Galifianakis della situazione, anche lui dipendente dal sesso e coinvolto in una serie di situazioni tragicomiche.
Seguendo dunque tre strade parallele che in un modo o nell’altro si intrecciano, Thanks For Sharing si sviluppa in un modo ben preciso, che si potrebbe riassumere in una parabola comprendente spensieratezza e divertimento, tracollo e conseguente ripresa. Ogni tanto si calca la mano più del dovuto, soprattutto nei momenti drammatici, ma tutto sommato il film diretto da Stuart Blumberg risulta più che gradevole.
Da sottolineare poi quel sottile alone di tensione che si percepisce in gran parte della storia, cosa che evidenzia alla perfezione il fato che, nonostante le situazioni possano sembrare divertenti, quelle che vediamo sul grande schermo sono persone che vivono perennemente in bilico e che ogni secondo rischiano di precipitare in quell’abisso dal quale stanno tentando di uscire.