Viviamo in un’epoca dove ogni cosa, per essere (ancora più) concreta, ha bisogno di passare attraverso il filtro di un obiettivo. Piccole, grandi cose. Non importa. Quello che conta è la documentazione, la cronaca di un qualsiasi evento che, come la “tanto odiata” televisione ci ha insegnato, può diventare grandioso proprio (e soprattutto) perché incredibilmente insignificante.
Smettere di fumare fumando, l’ultima fatica cinematografica di Gian Alfonso Pacinotti, meglio conosciuto come Gipi, sembra volerci dire proprio questo. O meglio, sembra avere capito come funzionano le cose al giorno d’oggi e, forse per critica o forse per semplice omologazione, ci propone un personalissimo reality show, vero quanto può esserlo un’opera di finzione e naturale quanto può esserlo ognuno di noi quando è consapevole di trovarsi di fronte ad una macchina da presa.
Dopo L’ultimo Terrestre, che pur non essendo del tutto riuscito era riuscito a dimostrare che in qui in Italia – a differenza di quello che si dice – qualche cosa leggermente fuori dal coro si può fare, Gipi ha deciso di mettere la sua vita sul grande schermo, riprendendo i primi dieci giorni di una sfida particolarmente difficile: smettere di fumare.
I classici alti e bassi di chi cerca di togliersi un vizio duro a morire rivivono attraverso riflessioni esistenziali, autocitazioni (i tanto cari alieni e tutte quelle persone che dicono di essere in contatto con loro) e momenti di vita quotidiana passati con la propria compagna, gli amici e la madre, che non sembra capire il perché di questa decisione, seguendo un’estetica “pop” efficace quanto furba, in grado di mettersi al sicuro grazie ad una serie di frecciatine nei confronti della critica cinematografica che, a conti fatti, sono i momenti più divertenti di questa pellicola.
Gipi è in realtà molto consapevole della sua opera, a tal punto da mettere le mani avanti e sbandierare ogni possibile difetto o pretesa presente al suo interno. A questo punto viene da chiedersi se, data tutta questa consapevolezza, sia sul serio così spontaneo quanto dichiarato quello che ci viene proposto.
Sembrerebbe di no, il problema è capire quanto questo sia voluto o meno e quanta critica ci sia nella rappresentazione della (sua) realtà. Preso così com’è Smettere di fumare fumando è un film altalenante, che alterna momenti riusciti ad altri che lo sono decisamente meno. Un difetto presente anche ne L’ultimo Terrestre ma che in questo caso si nota decisamente di più.