Torino 2012 – ScreenWEEK intervista Filippo Timi e il resto del cast di Amleto²

Torino 2012 – ScreenWEEK intervista Filippo Timi e il resto del cast di Amleto²

Di Filippo Magnifico

Ieri Amleto² è stato presentato alla stampa, nella sezione “Festa Mobile” dell’edizione 2012 del Torino Film Festival. Diretto da Felice Cappa, il film porta sul grande schermo, in 3D, lo spettacolo teatrale scritto e interpretato da Filippo Timi.

Una rivisitazione del dramma shakespeariano immersa nella contemporaneità, folle, irriverente, dotata di una forte passione erotica e intrisa di un umorismo per certi versi fanciullesco ma molto coinvolgente. L’Amleto protagonista di questa storia non si lascia mancare niente, è un figlio del nostro periodo e come tale ingloba al suo interno i pregi e i (molti) difetti della nostra società.

Abbiamo incontrato Filippo Timi per parlare di questo progetto cinematografico e teatrale, che vedremo prossimamente in televisione sia in 2D che in 3D. Con lui c’erano anche Luca Pignagnoli, Marina Rocco ed Elena Lietti, anche loro interpreti di questo spettacolo.

Come mai si è deciso di trasformare questo spettacolo in un film? E perché proprio in 3D?

[Filippo Timi] Prima di tutto per tradirmi, perché adoro tradirmi. Secondo me è una forma di saggezza, di essere svegli. In 3D perché è l’esasperazione del fallimento di un’operazione del genere. Il 3D ti dà l’impressione di prendere il corpo, di acchiapparlo. Invece proprio in quella presunzione te lo svuota. Ed è proprio questo il senso specifico dello spettacolo, del mio lavoro su Amleto. Quando [Felice] Cappa mi ha parlato del fallimento della presunzione del 3D mi si è accesa una cosa…

In che senso Felice Cappa ti ha parlato della presunzione del 3D?

[Filippo Timi] Mi ha detto che gli sarebbe piaciuto riprendere lo spettacolo in 3D proprio per questi motivi. Il 3D è un tradimento, è presuntuoso, sembra che acchiappi il corpo ma fallisce nel tentativo. Non lo prende, anzi lo disperde. Quindi è un fallimento, ed è la ripresa di un fallimento nel godimento più totale. Lo spettacolo in fondo è questo. Ha una dimensione ludica molto divertente, ma fondamentalmente è incentrato sul fallimento.

Come nasce questo spettacolo?

[Marina Rocco] Nasce da Filippo, dalla sua capacità di vedere le persone e di voler scrivere per le persone. Nasce dalla sua mente fantasiosa .

Una sorta di flusso di coscienza?

[Marina Rocco] Quando Filippo comincia a scrivere è un flusso. Ascoltando i monologhi lo si capisce subito, non esiste uno schema. Molte volte neanche lui sa come gli vengono in mente certe immagini.

[Luca Pignagnoli] Lui ruba tutto da qualsiasi situazione. Se gli racconti una piccola cosa, se vede un film… Filippo è in grado di trovare nuova ispirazione.

Quanto spazio è stato lasciato all’improvvisazione?

[Luca Pignagnoli] Un bel po’. Filippo è una persona che si annoia molto facilmente, quindi anche le sue creazioni cambiano molto facilmente. Durante questo tempo la stessa messa in scena è cambiata, si sono aggiunte delle cose, se ne sono tolte altre…

[Marina Rocco] Nella creazione dello spettacolo tantissima. È un processo che non finisce mai. Nello spettacolo ci sono monologhi che credo di aver fatto in 30 modi diversi.

Una delle prime parole che viene in mente guardando questa pellicola è “Pop”, nel senso più artistico del termine. La figura di Amleto viene destrutturata e ricomposta e durante questo passaggio viene caricata di una serie di connotati tipici del nostro periodo…

[Marina Rocco] È un contenitore di tutto quello con cui siamo cresciuti.

[Elena Lietti] C’è però una serialità nel pop che non è presente nell’opera di Filippo, che è contemporanea, è interessata a quello che sta succedendo qui, ora. A Roma ci hanno definito una compagnia rock.

[Filippo Timi] Non ci avevo mai pensato. Citando Deleuze direi che “per essere storici bisogna essere contemporanei”. Io non mi sento pop, mi sento contemporaneo. Shakespeare quando scriveva Amleto era contemporaneo nel suo tempo. Perché dovrei mettere da parte il mio contemporaneo? Questo è lo spettacolo più politico che abbia mai fatto. Proprio perché non parlo di politica. Ma essendo contemporaneo mi trascino dietro la situazione in cui viviamo, con i suoi casini e i suoi vizi. Il potere può portare solo a due strade: alla santità o alla dittatura. Amleto non ha né l’aspirazione di diventare santo e né il cinismo per diventare un Caligola. Si trova nel mezzo, come tutti noi.

Quindi il tuo Amleto è un uomo medio?

[Filipo Timi] Alla fine sì.

LEGGI ANCHE

Beetlejuice 2, Michael Keaton conferma il ritorno degli effetti pratici 5 Giugno 2023 - 14:30

Michael Keaton dice che si sta divertendo un mondo sul set di Beetlejuice 2, e conferma il ritorno degli effetti pratici.

Hocus Pocus 3 in lavorazione dopo il successo del secondo 5 Giugno 2023 - 12:45

Disney ha messo in cantiere il terzo capitolo della saga delle sorelle Sanderson, che dovrebbe arrivare su Disney+

Addio a Barry Newman, protagonista del cult Punto zero 5 Giugno 2023 - 11:15

La star dell'iconico film di Richard C. Sarafian, nonché della serie Petrocelli, è scomparsa lo scorso 11 maggio

The Exorcist: Believer, ecco la prima foto dal set 5 Giugno 2023 - 10:36

Il regista David Gordon Green appare nella prima foto dal set di The Exorcist: Believer, e c'è anche un video.

Spider-Man: Across the Spider-Verse, la recensione: arte in movimento 4 Giugno 2023 - 8:53

Il miglior film d'animazione USA degli ultimi anni è un vero spettacolo per gli occhi, ma anche l'avverarsi di un certo sogno di Stan Lee.

The Lasso Way: quello che Ted Lasso mi ha insegnato in questi anni 31 Maggio 2023 - 11:40

Arrivati alla fine della sua terza stagione, Ted ci ricorda una cosa molto importante, per le sfide sul campo (della vita) di tutti noi.

Across the Spider-Verse: precedenti animati e videogame con Spider-Man 2099 30 Maggio 2023 - 15:27

Le comparsate precedenti di Spider-Man 2099 in film, serie animate e videogiochi Marvel.

L'annuncio si chiuderà tra pochi secondi
CHIUDI 
L'annuncio si chiuderà tra pochi secondi
CHIUDI