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Torino 2012 – Ruby Sparks, la recensione in anteprima

Pubblicato il 25 novembre 2012 di emanuele.r

La magia dell’amore. La magia della creazione artistica. Ma soprattutto, la magia, pura. Ecco il cuore di Ruby Sparks, secondo film di Jonathan Dayton e Valerie Faris (dopo il successo planetario di Little Miss Sunshine) presentato con successo fuori concorso, nella sezione Festa mobile del Torino Film Fest 2012.

Protagonista del film è Calvin, scrittore che non riesce a trovare la vena dopo un romanzo d’esordio di grande successo. Comincia a scrivere quando sogna Ruby, la ragazza dei suoi sogni. Che all’improvviso diventa reale e reagisce a ogni cosa che lui scriva su di lei. Scritto dalla protagonista Zoe Kazan, che lo ha anche co-prodotto, Ruby Sparks è una commedia soprattutto, ma soprattutto un film sentimentale, una fantasia di Woody Allen ridipinta dal romanticismo magico francese (vengono in mente Demy e Donzelli) che riflette sull’amore e sulla sua rappresentazione.

Mettendo infatti al centro l’atto artistico – lui è scrittore, lei pittrice -, il film è una meditazione sorridente e intelligente sulla creazione come manipolazione dell’universo, una variante pop del mito del demiurgo di Platone (filosofo che nel film torna più volte), che diventa col passare dei minuti una riflessione, anche spiazzante per la sua forza sincera, sulla gestione dell’amore, sulla realtà vivida e per questo non idealizzata dei rapporti di coppia, in cui il cambiamento dell’altro equivale al gioco del plagio.

Dayton e Faris arrivano fino in fondo nel loro mèlo, descrivendo i lati inquietanti e i risvolti meno accomodanti dell’amore, realizzando uno script che sa togliersi i dubbi di manierismo nel migliore dei modi e soprattutto dimostrando una grande gestione dell’empatia, trasmettendo allo spettatore il dolore di una perdita o di un abbandono e dando prova di una conduzione del film più concreta e “seria” rispetto al film precedente. Una piccola meraviglia, come la sua protagonista Kazan, che fa affidamento sul rodato talento sbilenco di Paul Dano e sulla simpatica coppia di genitori Annette Bening/Antonio Banderas. Tra le cose migliori viste finora a Torino.

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