Attenzione: l’articolo contiene spoiler
Non c’è tregua per i protagonisti di The Walking Dead e soprattutto per gli spettatori che si stanno godendo una 3^ stagione veramente oltre le aspettative, che arriva al 6° episodio, La preda, con un vero e proprio passaggio narrativo, che rilancia il resto dell’annata a grandi livelli.
Mentre Merle continua a dare la caccia a Michonne che si difende con tutta la violenza di cui è capace, in prigione Rick deve ancora superare il trauma per la morte di Lori e si fissa su un telefono da cui escono chiamate strane.
Diretto da Dan Attias, La preda arriva a un punto decisivo per la stagione, quello in cui i due universi arrivano a scontrarsi, in cui il mondo del Governatore entra a contatto con il gruppo dei sopravvissuti, segnando il cuore e la ripartenza dell’annata.
E’ curioso che i due alfieri di questo passaggio, coloro che guidano la transizione siano due personaggi in un certo esterni a questi mondi: da un lato Michonne, partita dalla comunità in cui ha lasciato Andrea (che intanto stringe rapporti sempre più intensi e intimi col Governatore), una belva solitaria che non può non affettare chiunque le capiti a tiro e che fa fuori un bel po’ di emissari del Governatore, dall’altra Merle, apparentemente seguace del capo, in realtà desideroso di ritrovare il fratello e vendicarsi dei suoi vecchi compagni. La sanguinosa caccia a Michonne infatti dà i suoi frutti: se non riesce a scovare la guerriera, trova Glenn e Maggie intenti a far provviste e li porta in città, dove le loro teste potrebbero andare ad arricchire la collezione del Governatore. Mentre una salva e ferita Michonne arriva a fine puntata in prigione.
Luogo in cui si consuma il dramma interiore di Rick, incapace di rialzarsi moralmente dopo la morte di Lori e attaccato a un telefono da cui ha ricevuto forse per sbaglio o forse no alcune telefonate. Sempre più misteriose, che sembrano sapere tutto di lui, fino al dialogo con la voce di Lori. Se queste telefonate siano un mistero concreto o semplicemente il parto della mente di Rick non è certo, lo è però che dopo aver parlato con la moglie, Rick riacquista la consapevolezza del leader, del padre di una bimba indifesa, di un capo che deve subito affrontare il primo problema, l’arrivo di Michonne.
Ovviamente meno teso e traumatico degli ultimi due episodi, La preda è comunque simbolo di una stagione di livello veramente alto, che si contraddistingue dalle due precedenti per un livello di scrittura che non fa rimpiangere i momenti di pura azione e violenza (il top è Michonne che decapita uomini e sbudella uno zombie le cui interiora le si riversano addosso) e premette agli attori di dare il meglio
Cosa ne pensate di questo episodio di The Walking Dead? Restate su Screenweek per tutte le recensioni e i commenti alla serie AMC.