Tra le poche stelle internazionali passate per l’Auditorium, forse la più lucente è quella di James Franco, venuto al festival di Roma per incontrare il pubblico assieme al grande artista Gordon Douglas, presidente della giuria CinemaXXI, e per presentare Tar, la sua più recente fatica come attore e soprattutto produttore: un film collage, basato sulle poesie di C. K. Williams e diretto collettivamente da 11 registi esordienti (Edna Luise Biesold, Sarah-Violet Bliss, Gabrielle Demeestere, Alexis Gambis, Brooke Goldfinch, Shripriya Mahesh, Pamela Romanowsky, Bruce Thierry Cheung, Tine Thomasen,Virginia Urreiztieta e Omar Zúñiga Hidalgo).
Il film dipinge la vita del poeta premio Pulitzer, interpretato da 4 attori più lo stesso Williams che legge le sue poesie, i suoi ricordi, la storia d’amore con Catherine. Scritto dagli stessi registi, Tar è un biopic molto sui generis, che ovviamente sceglie l’andamento del poema influenzato da Malick piuttosto che il racconto, i frammenti estetizzanti piuttosto che i blocchi narrativi, ricordando il ben più riuscito Urlo di Epstein e Friedman (non a caso, interpretato proprio da James Franco).
Un grande zibaldone, in cui il montaggio di Jennifer Ruff e la fotografia di Pedro Gòmez Millan e Bruce Thierry Cheung amalgamano contributi diversi per stile, attore, idee di regie e approcci al personaggio, calcando la mano su un’estetica tanto spinta quanto già vista. Operazione produttivamente e teoricamente interessante che però fallisce proprio in virtù delle sue stesse ambizioni, sfruttando molti luoghi comuni visivi e stilistici (dalle sfocature ai neon, dalla voce fuori campo alla musica emotiva di Garth Neudtstadter e Daniel Wohl) e faticando a trovare un cuore al progetto, comunque nobile e dignitoso nella caduta.
Meglio Dreams, il cortometraggio posto in apertura e diretto dallo stesso Franco: un sogno in un’unica inquadratura, in un cui una casa e le sue scene di vita diventano parte di una natura molto più ampia. Un’idea di cinema enormemente visionaria che però, in meno di 2 minuti, fatica a dirompere. Comunque molto promettente.
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