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Cosa succede quando un rapper incontra le arti marziali, con la produzione di Quentin Tarantino e una sceneggiatura firmata a quattro mani con Eli Roth? Semplice: nasce L’uomo con i pugni di ferro, esordio dietro la macchina da presa del musicista Robert Diggs, meglio conosciuto come RZA, in cui estetica da videoclip e hip hop si mescolano, con spirito estremamente ludico, a combattimenti splatter, personaggi da manga e immagini dal gusto orientaleggiante. Ambientato in un’ipotetica antica Cina, il film mette in scena lo scontro tra una fazione di avidi briganti, guidati da Silver Lion, e tre valorosi combattenti decisi a fermare i loro malvagi intenti, interpretati dallo stesso RZA, da un sempre brillante Russell Crowe e dall’atletico Rick Yune. Impegnato nel ruolo di un guerriero impavido e dotato di un’armatura a dir poco letale, Yune è un veterano dei film di arti marziali ma anche di blockbuster come 007 – La morte può attendere o The Fast and the Furious.
Lo abbiamo intervistato per voi in occasione della sua permanenza a Roma, e ci ha parlato del rapporto di amicizia, oltre che di lavoro, che lo lega a RZA, dell’esperienza sul set con un grande come Crowe, dell’importanza di film che rappresentano altri mondi e altri culture, che lo hanno aiutato molto nella sua vita di coreano cresciuto negli Stati Uniti. E dei chili di troppo che sta prendendo a causa della cucina italiana. Ecco la nostra videointervista a Rick Yune.