Scritto, diretto, prodotto e montato da Rodrigo Cortés. Nei titoli di testa impressiona vedere l’autore spagnolo, sbarcato ad Hollywood dopo il convincente Buried nel 2010 con Ryan Reynolds, citato in così tanti ruoli.
Per questo suo nuovo lavoro Cortés ci propone una storia che indaga nel mondo del paranormale. No, non si tratta di un horror con sedute spiritiche e tavolini volanti come la prima scena fa supporre, ma un thriller che segue le vicende di due importanti ricercatori di fenomeni paranormali, Margaret Matheson (Sigourney Weaver) e il suo collaboratore Tom Buckley (Cillian Murphy).
Professione: scettici. Seguendo metodi rigorosamente scientifici, i due hanno smascherato decine di falsi lettori del pensiero, di cacciatori di fantasmi e di sedicenti guaritori. Tutto cambia quando Simon Silver (Robert De Niro) torna a sorpresa a trent’anni di distanza dalla sua ultima apparizione pubblica. Si tratta di un leggendario sensitivo e guaritore che faceva il tutto esaurito ad ogni spettacolo, e che ha preferì ritirarsi dalle scene dopo un incidente collaterale: un suo detrattore venne colpito da infarto proprio mentre lo accusava a teatro, e persino Matheson, sua avversaria di un tempo, venne coinvolta personalmente durante un suo tentativo di smascherare Silver.
Ora che l’uomo è tornato, la ricercatrice ha paura e consiglia a Buckley di farsi da parte, mentre il giovane è deciso a smascherare Silver a tutti i costi, anche con l’aiuto dell’assistente (e flirt) interpretata dalla brava, ma qui sprecata Elizabeth Olsen. Completa il cast prezzemolino Toby Jones nei panni di uno scienziato del paranormale che avrà l’onore di testare ufficialmente il sensitivo, in modo da provare e dichiarare al mondo se effettivamente esiste qualcosa al di là della coscienza oggettiva.
Convince la prima parte della pellicola, studiata in ogni dettaglio nelle atmosfere, nelle scenografie, nelle luci. La caccia alle Red Lights, gli elementi fuori posto che sono fondamentali per smascherare i ciarlatani, appassiona per la prima ora ed è interessante scoprire qualcosa di più sul mondo del paranormale, sui trucchi del mestiere di guaritori truffaldini e sui metodi utilizzati per distinguere il vero dal falso ed evitare che malati terminali possano riporre le loro speranze e i loro risparmi in personaggi senza scrupoli.
Il film crolla purtroppo quando è Buckley a continuare in solitaria la propria battaglia contro Silver. Diventa difficile seguire la storia, il montaggio dello stesso Cortés appare troppo confuso, e non si capisce bene dove l’autore vuole andare a parare. Quando il tutto viene svelato con un paio di colpi di scena, che sono più deboli e prevedibili di quanto servisse alla pellicola per rimettersi in carreggiata, la delusione è forte.
La sensazione per buona parte della pellicola è che ci troviamo davanti a quello che vorrebbe essere il noliano “The Prestige” ambientato nel mondo del paranormale al posto di quello dei prestigiatori. Tante le similitudini, anche perché sensitivi e illusionisti lavorano in pratica nello stesso modo (ma solo ai primi si può contestare il reato di truffa). Persino il finale ricorda e rispecchia in molti aspetti la pellicola di Christophe Nolan, che ricordiamo con maggiore affetto ed è senza dubbio una pellicola più riuscita e di spessore. Un’occasione sprecata per Cortés, che aveva a disposizione un ottimo cast e un discreto budget, e che per il suo prossimo lavoro potrebbe anche umilmente richiede l’aiuto di qualche mano in più per non disperdere il proprio potenziale.
Voto: 5.5
Abbiamo visto Red Lights in anteprima a Lucca Movie Comics & Games, mentre il film uscirà nelle sale italiane l’8 novembre 2012. Per tutte le informazioni su Lucca Movie visitate la pagina Facebook, o seguite su Twitter e i social network le tag #LuccaMovie e #lcgmovieSW. A questo link trovate invece il sito ufficiale della manifestazione.