Lucca Comics 2012: un viaggio nello zoo di Chris Ayers

Lucca Comics 2012: un viaggio nello zoo di Chris Ayers

Di Marlen Vazzoler

In questa edizione di Lucca Comics & Games, ha avuto molto successo l’artista americano Chris Ayers, uno degli autori in mostra presso Palazzo Ducale e uno dei Guest of Honor della sezione Games. Negli anni Ayers ha collaborato come character designer in diversi film: Evolution di Ivan Reitman; con Barry Sonnenfeld ha lavorato a due film, Il gatto e il cappello matto e a Men in Black II, dove si è occupato di realizzare gli alieni; Looney Tunes: Back in Action di Joe Dante; Scary Movie 3 di David Zucker; a realizzato gli alieni di Alien vs. Predator e del seguito Aliens vs. Predator 2. Ha inoltre lavorato in Star Trek di J.J. Abrams; Jonah Hex di Jimmy Hayward e in quattro film basati sui personaggi Marvel: I Fantastici 4, X-Men: Conflitto finale, L’incredibile Hulk e Iron Man.
Nel 2005 ad Ayers fu diagnosticata la leucemia mieloide acuta, che lo costrinse a lunghe degenze in ospedale. In questo periodo decise di affiancare le terapie con una cura del tutto personale, fare un disegno ogni giorno, utilizzando diverse tecniche, dalle matite, agli acquarelli, fino a creare dei disegni realizzati completamente in digitale. Nasce così Il Daily Zoo, una raccolta di opere incentrate sugli animali, in cui ha riprodotto con ironia alcuni stereotipi della società moderna.
Girovagando nello zoo allestito a Palazzo Ducale, Ayers ha spiegato come i suoi disegni nascono dal confluire di diverse idee e situazioni.

“In questo particolare caso, la mia famiglia era venuta a trovarci dal Minnesota. Ci piace giocare tutti insieme, così abbiamo deciso di giocare a Saltinmente, e durante un turno mio padre ha risposto, come motivo per essere in ritardo al lavoro, ‘Preso in giro’, e ci ha fatto ridere tutti quanti. Quella sera, sul tardi, dovevo fare il disegno, e così ho chiesto a mia sorella se poteva dirmi un animale e mi ha detto ‘Cincillà’. Ed è così che è nato questo disegno.
Penso che tutti noi ci siamo sentiti così, in alcuni giorni, quando niente andava per il verso giusto e ci sentivamo presi in giro, a pezzi, quindi considero questo [disegno] una metafora visiva, per alcune delle cose che ho vissuto mentre venivo trattato per il cancro. Mi sono sentito così, la chemioterapia, le radiazioni non mi facevano stare molto bene, quindi mi piace questo personaggio perché mi fa sentire che tutti possono rapportarsi a questo, e sentirsi così, qualche volta.”

“[Il disegno della pecora] è stato realizzato all’inizio di quest’anno, ho fatto una mostra a Parigi, e quindi è stato realizzato pensando a questo evento. Ho immaginato una pecora che cammina lunga gli Champs Elysee, una pecora molto alla moda. Supermoo (il disegno a sinistra, ndr.), sono sempre stato un fan dei fumetti”.

Hai lavorato come concept artist in molti film della Marvel e della DC…

“Sono state delle occasioni, è divertente lavorare in film di cui avevo letto i fumetti quando ero un bambino, è stato un piacere per me. I supereroi e tutte le cose che fanno parte di quel mondo, sono divertenti, quindi ho voluto mettere in risalto la ridicolaggine con questo e una piovra supereroe che fa parte della mostra. Penso che abbiano un significato in più per me, che sono sopravvissuto al cancro, perché mi trovo qui oggi, dopo aver attraversato una cosa del genere, affrontando qualcosa così spaventosa e mortale come il cancro, mi sento un po’ come un supereroe. Ho avuto la sensazione di avere una forza interiore, una confidenza, ma allo stesso tempo ho anche una vulnerabilità molto estrema, perché so che la vita può essere imprevedibile. Un giorno stavo bene e il successivo avevo il cancro”.

Il cancro è stato la tua kryptonite…

“Si. Quindi c’è questo sottile bilanciamento tra il sentirsi molto forte e il sentirsi molto vulnerabile, potenzialmente molto debole”.

C’è un animale che ti piace di più?

“Da ragazzino il mio animale preferito era l’armadillo, penso perché si tratta di uno strano animale, e da bambino non mi capitava di sentirne parlare e di vederlo molto spesso. Adesso amo ancora gli armadillo, ma da quando lavoro al Daily Zoo, cercando ispirazione per fare un disegno ogni giorno, mi sono reso conto che ognuno di loro ha una sua peculiarità, e questo aspetto mi ha permesso di poter andare avanti con questo progetto, quest’anno siamo al settimo anno. Il mondo animale è così variegato, ci sono così tante forme e colori e apparenze, atteggiamenti e personalità, predatori e prede. La natura è così incredibilmente ricca e espressiva artisticamente”.


Lavori con diverse tecniche, digitale, matite. Ne hai una preferita oppure dipende dal tipo di disegno che stai facendo?

“Mi piace molto cambiare, mi piace lavorare con le matite, dipingere con gli acquarelli, anche se non mi sento altrettanto confidente, matite colorate, digitale. Mi piace che ognuno possa offrire qualcosa di unico. Certamente alcuni disegni vengono meglio se realizzati con determinate tecniche. Dipende da quanto tempo ho ogni giorno, se porto il disegno allo stadio del colore. A volte si tratta solamente di un veloce sketch a matita. Mi piace disegnare con stili differenti, la maggior parte delle volte tendo a disegnare dei personaggi simili ai cartoni animati, perché lo trovo più divertente e trovo che c’è più spazio per sbizzarrirsi. Ma ogni tanto mi piace fare uno studio più realistico, perché è una buona cosa conoscere veramente un animale, le forme, l’apparenza, le proporzioni. Così è più facile disegnare una versione umoristica di un gorilla, quando sei veramente famigliare con il suo aspetto. Se conosci la forma del loro naso, e vuoi esagerarla, sai quale sarà il punto d’inizio per allargarlo, senza snaturare il personaggio”.

Hai davvero un talento eccezionale per trovare le giuste espressioni con cui rappresentare certi animali

“Ci presto molta attenzione e cerco di rendere i personaggi il più espressivi possibili e di fare in modo che esca fuori la loro personalità, visto che solitamente faccio solo un disegno. Idealmente mi piacerebbe che la gente guardasse il personaggio e ne rimanesse incuriosita e venga spinta a conoscerlo più approfonditamente. Come quando ti trovi a una festa e vedi delle persone, e pensi. ‘Scommetto che hanno delle storie interessanti, mi piacerebbe parlarci e scoprire da dove vengono, cosa le fa reagire’, e quindi cerco di portare tutto questo in molti dei miei disegni. Mi piacerebbe che la gente guardandoli non solo pensasse ‘Oh un orso’, per poi passare al prossimo disegno, ma pensasse ‘Oh, questo tipo ha una storia, ha qualcosa di interessante’. Ho un passato in caricatura, era un lavoro estivo mentre andavo all’università. Ma mi sono divertito ha rendere così espressivi i personaggi, a portare una qualità umana alle espressioni e al linguaggio del corpo, arricchendoli e rendendoli antropomorfi, vestendoli e facendogli fare attività umane”.

Ho letto che J.J. Abrams ha scritto l’introduzione del tuo libro. Come è accaduto?

“Avevamo un amica in comune, stava lavorando ad uno dei suoi show televisivi, Alias, il suo nome era Trish Cohen e sfortunatamente è morta qualche mese prima che mi venisse diagnosticato il cancro. Quello è stato un anno turbolento. Ma J.J. ha visto alcuni dei miei lavori attraverso Trish, e mi ha chiesto di disegnare delle caricature delle serie televisive a cui stava lavorando. È stato davvero gentile nello scrivere una bellissima introduzione, e lo apprezzo moltissimo per averlo fatto, perché so quanto le persone possono essere impegnate, specialmente gente come lui. Ogni volta che esce qualcosa di nuovo si sente il nome J.J. Abrams, J.J. Abrams e quindi lo apprezzo veramente tanto per aver perso del tempo, non solo per realizzare [l’introduzione] ma anche per parlare dell’esperienza del Daily Zoo, di come ci siamo conosciuti, utilizzando il suo talento per le parole e la narrazione”.

Tra i vari film su cui hai lavorato, qual’è il tuo preferito?

“Film preferito, è un po’ come chiedere a un genitore qual’è il suo figlio preferito. Un genitore furbo non risponderebbe, ma di tutti i progetti e le differenti sfide che ho affrontato, uno di quelli su cui mi è veramente piaciuto lavorare è stato Men in Black II. Perché è stata un’occasione che risale ancora all’inizio della mia carriera e mi ha dato la possibilità di disegnare degli alieni e a chi non piace disegnare alieni, se ama la fantascienza e disegnare. Fare gli alieni è stato molto divertente, e lo stile di Men in Black è un po’ simile a quello dei cartoni, e quindi si è ben accoppiato con la mia tendenza naturale a usare lo humour e a giocare con le forme. Ma tutti i progetti, come ho detto, hanno offerto sfide diverse e delle opportunità per imparare e provare delle cose nuove. Con ogni progetto a cui lavoro, con quasi ogni disegno, indipendente se è per il Daily Zoo, o per piacere personale, o come lavoro free-lance per i film o la televisione, cerco di renderlo divertente e una sfida, imparando qualcosa sull’arte e su me stesso”.

Ma qual’è stato il lavoro che ti ha presentato la sfida maggiore, penso ad esempio alla tua partecipazione in L’incredibile Hulk di Leterrier

“Il mio lavoro nell’Incredibile Hulk, non è stato di disegnare Hulk, quel compito spettava ad un altro artista cinematografico. Il mio coinvolgimento è stato su una scala molto minore, ho aiutato con alcuni dei concept art sulla sequenza della trasformazione, quando si trasforma in Hulk, su come avviene, e poi ho lavorato sui pantaloni di Hulk, quanti strappi aveva, quanto erano larghi. Questo è effettivamente un buon argomento. La maggior parte del lavoro che i character designer, i concept artist che lavorano specialmente per il cinema, non è sempre divertente, come fare da zero un alieno. Molte volte devi disegnare tutto e alcune delle scelte sono davvero specifiche, così alla fine finisci per disegnare i pantaloni, le mutande di Hulk. Quindi non è sempre tutto affascinante”.

La specificità di queste scelte di cui ci parlavi, come i particolari dei pantaloni, provengono dalla Marvel o dal regista?

“Sono sicuro che la Marvel fosse coinvolta, e forse se c’era qualcosa che non gli piaceva, aveva l’autorità di cambiarla. Ma penso che la maggior parte delle decisioni provenivano dal regista, e dall’art director e dal production designer. Quindi ci sono molte persone coinvolte, che hanno un opinione”.

Hai detto che sei un grande fan di Star Wars. Hai sentito che la LucasFilm è stata comprata dalla Disney. Qual’è la tua opinione su questa compravendita?

“Ne parlavo proprio stamattina in un’altra intervista, all’inizio sono rimasto davvero sorpreso, quando l’ho letto. Ma capisco anche il modo di pensare di George Lucas, sa che non sarà qui per sempre e che andrà in quella galassia molto molto lontana ad un certo punto, quindi penso che sia stato furbo, mentre è ancora coinvolto, nel trovare qualcuno, come una compagnia o una persona a cui lasciare questa eredità. Per fare in modo che [la franchise] rimanga in buone mani, con qualcuno di cui può fidarsi, quindi capisco questo modo di pensare. Spero che venga trattata con cura dalla Disney”.

Hai lavorato su Aliens vs Predator, qual’è il tuo film di Alien preferito? Hai visto Prometheus?

“Ho visto Prometheus durante il viaggio in aereo per venire a Lucca. Il mio film preferito, ognuno di loro ha una sua particolarità. In realtà non ho visto il primo Alien e nessun altro dei film, prima di una certa età. Il primo crea molta tensione, ha una grande narrazione, crea la suspense anche se non vedi il mostro alieno. Aliens, di Jim Cameron, è stato molto divertente, c’è la regina degli Alien, molta azione, delle visuali molto interessanti. Il terzo di David Fincher e Alien: la clonazione di Jean-Pierre Jeunet hanno tutti dei momenti interessanti. E in Alien vs Predator mi sono divertito perché ho avuto molta libetà”.

Quindi cosa ne pensi di Prometheus, l’hai trovato una buona entrata nella franchise?

“Mi sono divertito. So che ci sono molti fan della franchise di Alien che sono davvero schizzinosi e esigenti, ma di solito non sono così. L’ho trovato divertente, c’erano delle visuali interessanti”.

Quale sarà il tuo prossimo lavoro?

“Questa primavera dovrebbe uscire un altro volume del Daily Zoo, nell’aprile o maggio del 2013. Come freelance, ho lavorato per la Disney ad una serie animata che stanno producendo. Potrebbe esserci in futuro altro lavoro con questo progetto, non ne sono sicuro, e poi non lo so. Sto aspettando la mia prossima commissione”.

Vi ricordiamo che nella nostra sezione dedicata a Lucca Movie 2012 potrete trovare tutta la nostra copertura delle anteprime cinematografiche presentate durante la manifestazione.

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