Uno degli ospiti d’onore della sezione Games di Lucca Comics and Games è stato l’artista Greg Staples, uno dei più famosi illustratori fantasy di oggi, che ha lavorato come concept artist in film come Solomon Kane e World War Z, ed ha collaborato ai video musicali degli Scissor Sister e del trio Muse. Ma non possiamo dimenticare il lavoro di Staples come autore di numerose illustrazioni per le carte da gioco di Magic the Gathering e per Dungeons & Dragons, e le sue collaborazioni per i fumetti di Dredd e Slaine.
Come è stato il passaggio dall’architettura a disegnatore fantasy?
“In realtà sono stato licenziato. Non ero realmente un architetto, stavo facendo pratica e semplicemente insieme a molte altre persone, mi hanno lasciato a casa. Perché non c’era più lavoro nel settore, allora anziché cercare da qualche altra parte, sempre nello stesso ramo, ho deciso di lasciar perdere. Mi sono trovato un lavoro part-time in un negozio di fumetti, al mattino, e alla sera lavoravo part-time in un negozio di giochi per computer. Nel frattempo nel tempo libero, che non avevo, lavoravo sul mio portfoglio, perché avevo già deciso che avrei fatto di tutto per realizzare la mia passione d’artista che avevo da quando ero un diciasettenne”.
La tua prima collaborazione importante è con 2000 AD, ci puoi dire com’è avvenuta?
“Mi ci vollero due anni per mettere insieme un portfoglio degno di questo nome. Perché ovviamente lavoravo, nel tempo libero che rimaneva tra i miei due lavori. Riuscivo a produrre una pagina di portfoglio, al mese. Perché ci mettevo veramente tantissima cura, ero lì a guardare che la composizione fosse tutta giusta, che lo storytelling fosse perfetto. E sopratutto cercavo nel frattempo di informarmi un po’ nel dietro le quinte, di sapere che cosa volevano in realtà gli editor, che cosa si cercava nel portfoglio di un artista. Volevo essere all’altezza, un portfoglio davvero professionale. Anche adesso mi capita di vedere un sacco di persone con dei lavori di buon livello, ma presentati in una maniera poco professionale. E penso che per questo motivo vengono scartati dalla maggior parte degli editor. Quello che avevo capito è che la presentazione, era tutto. Quindi, con un portfoglio di dodici lavori, posso andare ad una convention di fumetti. Semplicemente tutto è partito da lì, per me. Ho avuto la fortuna di incontrare un artista che si chiamava Sam Wesley che mi ha fatto conoscere alcuni editor di 2000 AD, e da lì ho cominciato”.
Magic è forse il gioco di carte più conosciuto al mondo, come sei arrivato a lavorarci?
“Il mio inizio, per quello che riguarda Magic, è stato in effetti diverso da quello della maggior parte degli altri artisti. Come forse sapete, molti artisti hanno un approccio abbastanza statico alle carte di Magic, prendono dei modelli, fanno tutto un set, quindi lavorano in questo modo. Io non lavoro così, e confesso, neanche pensavo di lavorare per Magic. In realtà è stato uno dei miei amici, Powell che lavorava per i film di Star Wars, che conosceva l’editor di Magic e voleva presentarmelo. Quindi gli ha dato il mio numero, e questo signore ha continuato a chiamarmi per due anni ed io non lo richiamavo mai, finché alla fine ad un certo punto l’ho richiamato per sapere che cosa voleva. Ho iniziato davvero a lavorare per Magic. Quello che ha fatto la differenza, è stato il mio background nel mondo del fumetto. Io portavo una certa energia nelle immagini delle carte, si muovevano, e questa cosa che era del tutto nuova per le carte di Magic, è piaciuta moltissimo ai fan. Ed io devo dire che mi diverto tutt’ora a fare le carte di Magic”.
Che strumenti usi per disegnare?
“Come potete vedere ho le mani davvero sporche di pittura. (Staples come molti degli artisti ospiti dell’area Games, ha dipinto dei quadri presso l’area Performance che sono stati venduti in un’asta benefica l’ultimo giorno di Lucca Comics & Games, ndr.). Sporcarsi le mani, con la pittura, secondo me, vale ancora la pena, nonostante sia un’arte che ormai sta morendo in questo settore, perché è molto più bello [dipingere], c’è una profondità diversa, c’è un texture, uno spessore diverso. Lavoro al computer per tutto quello che riguarda le mie collaborazioni con l’industria del cinema, ma per quello che riguarda proprio l’arte, ci vuole dieci volte tanto, ma vale sicuramente la pena usare la pittura e i pennelli. E poter tenere in mano un quadro, un vero quadro, immaginate una galleria o una parete, è una cosa ben diversa, rispetto al soltanto vedere un’immagine digitale”.
Abbiamo parlato di cinema, puoi spiegarci e raccontarci quello che hai fatto o stai facendo?
“Ho lavorato in molti piccoli film inglesi, con un budget inferiore ai 50 milioni di dollari. Recentemente ho lavorato con Brad Pitt per la produzione di World War Z (basato sul libro di Max Brooks, ndr.), che uscirà l’anno prossimo, dove ho disegnato i costumi dei personaggi, e poi sto lavorando a un altro film su dracula, che di chiama The Last Voyage of the Demeter, anche questo basato su un libro”.
I maggior introiti vengono dal cinema o dalle commissioni?
“Certo, dal punto di vista di quanti soldi si fanno, nell’industria del cinema si prendono decisamente più soldi. Ma è anche molto difficile entrarci. Con Magic, ci puoi vivere più che discretamente, ma anche lì non è facilissimo entrarci. Nonostante questo va detto che nulla è impossibile, basta provare. Io in realtà, cerco di provare un progetto non tanto per i soldi ma per la soddisfazione che mi danno i progetti. Di recente ho rifiutato di collaborare con il nuovo film di Superman, perché pensavo che non mi sarei divertito a farlo. Magari mi capita di prendere un progetto molto più piccolo, ma lo faccio semplicemente perché penso che sia una bella esperienza, che debba fare il mio lavoro per il pacere di farlo. Lasciate che ve lo dica, se ci credete veramente non c’è niente che sia impossibile. Io ammetto che prima di farle, tutte le cose che ho realizzato, mi sembravano impossibili, e poi invece sono diventate possibili in qualche modo, quindi questo è il consiglio che vi darei”.
In World War Z stai lavorando ai costumi dei personaggi. Puoi dirci qual’è invece il tuo lavoro in The Last Voyage of the Demeter? E come ti sei preparato per il progetto?
“Per quel che riguarda questo progetto in particolare, mi dispiace ma non posso dire niente, è abbastanza segreto, non è stato firmato niente. Come nella maggior parte di questi film, fino a quando non escono al cinema, non si può dire nulla. Però vi posso dire che per tutti i miei progetti, io faccio moltissima ricerca e in realtà mi è proprio cambiata la vita quando mi sono reso conto che era importante fare un accurato lavoro di ricerca. Per esempio se devo fare un lavoro sui pirati, quello che faccio è non solo iniziare a vedere film sui pirati, ma anche fare una vera ricerca su come erano i pirati veramente, quindi magari anche dal punto di vista storico. Anche se poi, va detto che sapere com’erano una volta le cose, è un conto, ma quando devi disegnare devi comunque esagerare e rendere le cose più interessanti della realtà”.
I tuoi progetti spaziano dalla fantascienza al fantasy, ma cosa preferisci? Come interpreti il fantasy e la fantascienza?
“Mi piace molto la fantascienza, ma sopratutto la fantascienza di una volta, i telefilm americani, i b-movie, mi piacevano tantissimo la versione in bianco e nero di The Twilight Zone, i film della Hammer come Dracula e quelli di quel periodo, e penso che questo si vede molto anche nelle mie opere fantasy, come una sorta di filo rosso. Non mi ispiro a nessun altro artista, altrimenti le mie opere sarebbero uguali alle sue. Però prendo tanto da film, libri e telefilm.”.
Mi puoi parlare delle copertine dei Cd di gruppi musicali importanti per cui hai lavorato come i Muse e gli Scissor Sisters?
“Ho fondato una piccola compagnia di effetti speciali, con cui ho collaborato con alcuni gruppi musicali. Per i Muse, io e il mio team abbiamo curato la regia per il loro video di Sing for Absolution, e devo dire che è stato un buon lavoro di squadra, abbiamo anche vinto il premio per il miglior video di quell’anno, quindi tutto sommato è stato molto bello, ma anche molto duro. Invece mi sono divertito un sacco per il video che abbiamo fatto per gli Scissor Sisters. In questo caso era molto bello, perché io ho dipinto e disegnato tutti i background. Perché ballavano davanti ad un blue screen, e quindi tutto quello che c’è dietro l’ho dipinto e disegnato io. Non ho curato io la regia, però ho lavorato a stretto contatto con il regista”.
Cosa ci puoi dire del tuo lavoro sul film di Dredd?
“Nel nuovo film, il mio lavoro principale è stato di lavorare alla locandina, questo è quello che ho fatto. Ho aiutato con alcuni dei concept design iniziali, ma poi quasi tutto il resto è stato realizzato da un collega e un mio grande amico, Joe, che anche lui ha lavorato sul fumetto del Giudice Dredd. Ed ha fatto un gran bel lavoro. Ma penso che quello che importava alla produzione, era di avere due artisti nel team, che hanno lavorato alla serie a fumetti, affinché potessero ricreare nel film, il feeling del fumetto”.
Vi ricordiamo che nella nostra sezione dedicata a Lucca Movie 2012 potrete trovare tutta la nostra copertura delle anteprime cinematografiche presentate durante la manifestazione.
Dredd, scritto da Alex Garland, ha fatto il suo ingresso nelle sale americane il 21 settembre 2012 mentre in Italia una release ufficiale non è stata ancora fissata. Nel cast ci sono Karl Urban (il Giudice Dredd), Olivia Thirlby (il Giudice Cassandra Anderson) e Lena Headey (la malvagia Madeline “Ma-Ma” Madrigal). Per maggiori informazioni potete consultare le nostre News dal Blog.