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Lucca Comics 2012: Christopher Paolini annuncia il quinto libro della saga dell’Eredità

Pubblicato il 02 novembre 2012 di Marlen Vazzoler

Sotto un tempo un po’ incerto è iniziata l’edizione 2012 di Lucca Comics and Games. Oggi pomeriggio una guest star della sezione Games, Christopher Paolini, ha incontrato il pubblico per parlare della saga che l’ha lanciato nel mondo letterario, L’eredità, e dei suoi prossimi progetti per il futuro che comprendono un libro di fantascienza e il quinto capitolo delle avventure di Eragon.

“Prima di tutto voglio ringraziarvi per essere qui, per me è un vero onore essere ospite di questa convention. Sono molto molto grato di essere riuscito a venire qui, perché per un po’ di tempo sembrava proprio che sarei dovuto rimanere a New York City, in una città senza energia elettrica, senza acqua corrente, e niente di meglio da fare che scrivere il mio prossimo libro, che non è la peggior cosa nel mondo. Ma sono molto più grato di essere qui con voi”.

Comè è nata la scelta di iniziare a scrivere?

“Volete sapere come ho deciso di scrivere la mia saga fantasy? In realtà non è quello che volevo fare. Quello che volevo fare io, era andare in giro è uccidere draghi e salvare principesse, però è un tipo di lavoro che non è proprio facilissimo riuscire a fare. Allora alla fine ho deciso che tanto valeva che mi mettessi a scrivere, quelli che in realtà erano i miei sogni ad occhi aperti e sopratutto che mi mettessi a scrivere delle storie che a me sarebbe piaciuto leggere. Ed ho avuto molto tempo per farlo perché mi sono diplomato davvero presto. Quindi per un po’ di tempo non avevo nulla da fare e scrivere un libro mi è sembrata un’idea divertente”.

A proposito di scrittura, quali sono stati i tuoi maestri ispiratori e qual’è stato il peggior libro che tu abbia letto?

“Il peggior libro che abbia mai letto… Non voglio fare nomi, ma voglio dire che il peggior libro che ho mai letto mi ha anche ispirato a scrivere. Era la riduzione a romanzo di un famoso videogioco. Ed era così orribile che quando l’ho letto, la mia prima reazione è stata – ero quattordicenne, quindicenne – ‘Oh cavoli, posso fare meglio di questo!’ Ed è stata una vera ispirazione. I libri che mi hanno ispirato a scrivere il ciclo dell’Eredità sono molti, ed ora vomiterò su di voi una serie di nomi: Il signore degli Anelli di Tolkien, naturalmente, Il mago di Earthsea e il sequel, Ursula Le Guin, Dune, e molti altri”.

Durante le scuole superiori ti sei mai avvicinato alle saghe nordiche, epiche, dell’antichità classica…

“Ho letto tantissima mitologia e molti racconti di folklore. Non avevo letto le saghe nordiche in realtà, prima di scrivere Eragon, ma avevo letto Beowulf, ed avevo letto molti libri del primo fantasy che in qualche modo mi hanno proprio messo sulle tracce del genere”.

A dicembre abbiamo l’uscita del primo film di Lo Hobbit. Quali film sono serviti alla tua formazione di scrittore? E qual’è stato il peggior film che tu abbia visto, e ti ha ispirato in qualche modo?

“Per prima cosa devo dire che ho avuto la possibilità di fare un tour alla Weta Workshop, quest’anno, dove hanno fatto tutti gli effetti speciali del Signore degli Anelli e di Lo Hobbit. Non posso dirvi quello che ho visto, perché ho firmato un contratto di non divulgazione, ma posso dirvi, basandomi solo sui prop, Lo Hobbit sarà grandioso.
Quali film mi hanno ispirato crescendo. Oh mamma, è difficile scegliere solo uno, o solo alcuni. Ne vedo così tanti. I film di James Bond, Dune di David Lynch, Piccola principessa di Alfonso Cuaron, i film di Miyazaki: La città incantata, La Principessa Mononoke, Il castello errante di Howl, Il mio vicino Totoro. Brazil di Terry Gilliam, La tigre e il dragone e molti altri. È così difficile scegliere. Amo i film e molti di loro ispirano il mio lavoro. Alien, Aliens, Alien 3, Alien – La clonazione, Terminator, Terminator 2, Essi vivono, 1997: Fuga da New York, e molti altri”.

Hai dimenticato Alien vs. Predator

“No, quel film non esiste e nemmeno Prometheus”.

Che cosa ne pensi della versione cinematografica di Eragon?

“[Paolini fa un espressione poco felice.] Sono molto felice che è stato fatto il film. Perché pochissimi libri diventano dei film. E il film ha introdotto dei nuovi lettori alla serie, in tutto il mondo, ed è una cosa buona. Ho dato tutto l’aiuto possibile nella realizzazione del film, ma alla fine il film riflette lo studio e la visione della storia, del regista. Mentre i libri sono la mia visione della storia, però ovviamente ognuno è libero di apprezzare qualsiasi versione.
Vi racconterò un aneddoto. Dovevo fare un cameo nel film, avevo chiesto di poterlo fare ed avevano accettato. Purtroppo non è stato possibile perché ero impegnato in un tour quando stavano filmando. Avrei dovuto volare fino a Budapest dove stavano filmando le grandi scene di battaglia, e sarei dovuto apparire nell’ultima battaglia del film ed Eragon avrebbe dovuto mozzarmi la testa. L’unica cosa, è che mi ci è voluto un po’ per realizzare che, per avere la mia testa tagliata da Eragon, avrei dovuto vestirmi da uno degli Urgali, e molto probabilmente sarei stato uno dei membri più bassi dell’intera popolazione degli Urgali. Ma sarebbe stato comunque divertente. Forse in futuro se faranno altri film, mi vedrete decapitato sul grande schermo”.

Puoi darci un commento sull’acquisto della LucasFilm da parte della Disney? Vedremo Topolino con in mano una spada laser?

“Sono molto contento delle possibilità dei nuovi film di Star Wars che continueranno la storia. Forse riusciremo a vedere qualcuno degli attori originali riprendere i loro ruoli, che troverei fantastico. Se guardiamo alla storia dei film di Star Wars, in particolare a L’impero colpisce ancora, penso che a volte la forza creativa di Lucas, sia al meglio nei panni di consulente per quanto riguarda i film. Ma sono molto interessato di vedere come andrà avanti la storia e sarò in fila nel 2015 per vedere Star Wars VII.
Comunque credo fermamente che in un combattimento leale, Eragon sconfiggerebbe sicuramente Luke Skywalker, se non altro perché ha un drago dalla sua.”.

È vero che tra i tuoi prossimi progetti c’è una serie di fantascienza? Cosa ci puoi dire? E ci saranno altri film della saga dell’Eredità?

“Spero che ci saranno in futuro altri film sul ciclo dell’Eredità, i libri potrebbero dare vita a dei buoni film, film diversi da Il signore degli Anelli, Harry Potter, Narnia, Twilight. Ma la decisione di fare altre pellicole spetterà allo studio. D’accordo, i draghi che brillano vanno bene ma i vampiri che brillano mi fanno un po’ senso.
Per quanto riguarda i miei progetti futuri, visto che negli ultimi quattordici anni mi sono concentrato sui libri di Eragon, bé mi piacerebbe scrivere ogni sorta di generi diversi, di storie. Qualcosa di fantascienza, di thriller, horror, ma anche storie d’amore, non importa, qualsiasi altro genere, perché insomma dopo quattordici anni penso d’avvero di aver bisogno di una pausa. Il mio prossimo progetto sarà qualcosa di fantascienza, ma nel lungo periodo sto pianificando di tornare nel mondo di Eragon e di scrivere il quinto libro.
Quello che vi posso dire del quinto libro, è che avete incontrato il personaggio principale, nel libro imparerete molto di più del passato di Angela l’erborista. La mia teoria è che una Time Lord (l’autore si sta riferendo a Doctor Who, ndr.), ma adesso dovrò prendervi tutti quanti, portarvi a casa mia e chiudervi nel mio seminterrato, e nonostante se mi sembrate tutti delle persone bellissime, non penso che la mia mamma vorrebbe cucinare per tutti voi per i prossimi cinque anni, e per questo motivo non vi posso dire di più, scusate”.

Perché hai deciso di partecipare alla manifestazione?

“In primo luogo perché è sempre bello visitare l’Italia, io sono anche cittadino italiano, per via di mio nonno, quindi mi fa sempre molto molto piacere, venire in Italia. Inoltre l’Italia è l’unica nazione in cui è stata pubblicata una parodia di Eragon, nella quale il protagonista invece di un drago cavalcava un gigantesco tacchino viola. Diciamo che l’altro motivo importante è che il mio caro amico Terry Brooks, mi ha proposto come ospite per questa fiera, e quindi ha fatto in modo che questa cosa fosse possibile. E quindi io sono qui per parlare con voi, rispondere alla vostre domande, firmando i vostri libri e farmi un giro come voi tutti e guardare i cosplay e dire ‘Oh ma guarda!’”.

Da questo punto sono cominciate le domande del pubblico. Ecco le più divertenti e interessanti.

Qual’è il tuo vero nome (quello elfico, ndr.)?
“Ooh bella domanda. No, so qual’è il mio vero nome, mi ci è voluto molto tempo per capirlo, ma so qual’è. Ma non ti conosco abbastanza bene per dirtelo. Ma apprezzo che tu me l’abbia chiesto. Però devo dire che conoscete il vero nome di Eragon. È un nome lungo circa 3000 pagine e si chiama il ciclo dell’Eredità”.

Cosa prende l’albero di Menoa a Eragon, quando gli dà l’acciaio luce?

“Anche questa è una grande domanda e sarò felice di dirti quello che accadrà, e di discuterne con te in grande dettaglio quando leggerai il quinto libro. Nulla di quello che lasciò così senza risposta è così per caso. Tutte le volte che c’è qualcosa di cui non si capisce bene il motivo è perché in realtà io sto giocando a un gioco che va avanti per molti libri. E quindi ci sono cose che sono all’interno dei libri della saga, che ancora non sono state rivelate e sono i germi dei futuri libri”.

Ho letto con estrema attenzione tutti e quattro i libri, ed ho notato che Eragon e Arya non riescono a baciarsi neanche una volta. Però ti apprezzo tantissimo per questo.

“Diciamo che non era la fine che avevo pensato originariamente, ma è un finale che era appropriato per i personaggi. E come dicevo in realtà il neo-gioco come autore è piuttosto lungo e quindi si estenderà anche ai prossimi libri. E direi che il quinto vi piacerà molto leggerlo. Accidenti, adesso lo devo proprio scrivere”.

Perché il personaggio di Arya è stato così tanto ‘potenziato’?

“Veramente è una scelta di tipo filosofico, volevo fare in modo che i due personaggi fossero il più possibile uguali, che avessero in qualche modo le stesse cose, lo stesso potere. Eragon cresce e acquisisce la forza e la velocità di un elfo. Arya diventa la regina degli elfi, Eragon ha un drago, lei ha un drago. Quindi ho fatto tutto quello che potevo pere renderli uguali, e alla fine loro sono anche molto vicini, secondo me. E come dicevo questa è anche la fondazione di cose che capiteranno. E soprattutto non volevo che Arya si gettasse fra le braccia di Eragon solo perché lui è l’eroe, ma cosa vuol dire. Sì, lui è lì, sta facendo delle cose giuste, ma no vuol dire dal momento che lui è il protagonista dei libri, sia anche il protagonista della sua vita. Non è così”.

Prima hai detto che Angela potrebbe essere un Time Lord, è possibile che sia la figlia del Dottore (il protagonista di Doctor Who, ndr.)?

“No, no, no, no, no. Perché se Angela fosse un Time Lord, lo sarebbe proprio in sé e per sé. Non sarebbe la figlia di nessuno. E se incontrasse il dottore, probabilmente il dottore perderebbe E caso mai lei potrebbe essere il dottore, un’incarnazione femminile. Per la cronaca, i miei dottori preferiti sono il quarto, il decimo e il nono”.

Segui delle serie a fumetti? E ci sarà un adattamento a fumetti della tua opera?

“Mi piacciono tantissimo i fumetti. Non ne leggo tanti quanto vorrei. Mi piacerebbe leggerne di più, però leggo sicuramente parecchie graphic novel e mi piacerebbe effettivamente un adattamento di Eragon come graphic novel, una cosa che ritengo abbastanza possibile, perché non ho avuto tempo ed energia da dedicare a questo progetto mentre stavo effettivamente scrivendo la serie. Ma adesso potrei iniziare a fare qualcosa del genere. Mi piacerebbe molto lavorare con un illustratore e fare in modo che anche tutti gli altri possano vedere come io mi immagino questo mondo e quindi credo che questa cosa non solo farebbe piacere a me e ai lettori, ma darebbe proprio una nuova vita, un nuovo soffio vitale a tutta la serie”.

Segui qualche serie tv in particolare e cosa ne pensi di Game of Thrones?

“Ci sono parecchie serie che seguo, e che mi piacciono, però mi vergogno molto a dirlo, non ho mai visto Game of Thrones e non ho mai nemmeno letto i libri. Ed è un po’ un problema perché io continuo ad incontrarmi con George R.R. Martin. A volte ci siamo intervistati a vicenda. Il fatto che io non avessi letto i suoi libri, insomma. Però prometto che appena arrivo a casa, li leggo e guardo la serie, perché tutti dicono che è fantastica. La cosa più buffa quando ci siamo intervistati a vicenda io e George Martin, è il fatto che io scrivo quel tipo di fantasy tradizionale che lui invece decostruisce nei suoi libri, per cui l’idea di Martin è ‘Ammazza tutti gli eroi, e poi ammazzane ancora degli altri. Prendi dei personaggi collaterali, i personaggi minori e fanne i personaggi principali, e tendenzialmente anche fai ogni sorta di cose orribili’. Ecco io sono leggermente più tradizionale, di questo, però abbiamo delle conversazioni molto interessanti su quale deve essere il ruolo dell’eroe nel fantasy”.

Hai detto che ti piacciono molto i film fantascientifici. Il tuo prossimo libro sarà sulla fantascienza. Ci puoi dare un’idea del tono del libro?

“Un incrocio tra Spawn, tra Alien, Hyperion di Dan Simmons, Dune di Frank Herbert e tra Starship Troopers di Heinlein, bé ci saranno delle esplosioni. E se riesco a fare anche un pezzettino di quello che vi ho appena detto, bé sarò contento”.

Non sappiamo a che punto si trovi Paolini con il suo libro sci-fi, di cui non ci ha rivelato nulla. I fan di Eragon saranno felice di sapere che le avventure del loro beniamino preferito continueranno, a questo punto crediamo in un nuovo ciclo.

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