Questo pomeriggio abbiamo incontrato a Roma Jude Law, celebre attore britannico e tra i più apprezzati ed eclettici attori della sua generazione. È sbarcato nella Capitale per incontrare la stampa e presentare Le 5 Leggende (Rise of the Guardians), il nuovo lungometraggio animato targato DreamWorks Animation e ispirato ad una serie di libri per bambini scritti da William Joyce.
Il film uscirà tra poche settimane nei cinema di tutto il mondo e martedì sarà presentato in anteprima al Festival di Roma (dove incontreremo il regista Peter Ramsey e il produttore del film Guillermo del Toro!).
Jude Law presta la voce a Pitch, l’Uomo Nero. È lui il villain della pellicola, che sfida e attacca le Leggende (Babbo Natale, Calmoniglio, Dentolina, Sandman e Jack Frost): il suo scopo è rubare l’innocenza dei bambini e fare in modo che il mondo si dimentichi e non creda più in loro. La loro forza deriva infatti dalla fiducia che i bambini ripongono nella loro iconica figura, e Pitch rischia di spazzarli via una volta per tutte!
Voce suadente, elegante e cortese come sempre, l’attore ha risposto alle domande sul film, sulla sua esperienza come doppiatore e sulla sua carriera. Ecco il nostro resoconto:
Che tipo di esperienza è stata doppiare un personaggio come Pitch? Sei sempre stato un fan dei film d’animazione?
Sono un grande fan del genere d’animazione, come tutti e sin da bambino. C’è qualcosa di diverso nel genere animato, un valore aggiunto proprio perché con l’animazione si possono aggiungere effetti che con gli attori in carne ed ossa non sarebbero possibili. È stata anche una grossa responsabilità prestare la voce a Pitch, perché nella storia del cinema animato i cattivi hanno sempre lasciato un’impronta forte sui bambini. È stata una sfida importante per me. Il processo inoltre è stato piuttosto vasto, e il mio input è durato vari anni, con grossi gap tra una fase e l’altra per permettere di sviluppare al meglio i personaggi. La partecipazione fisica è più impegnativa in un film d’animazione: hai la tua voce e puoi usare solo quella, arricchendola il più possibile. È stato divertente doppiare il cattivo, il male puro, contro cinque personaggi buoni tra i più conosciuti al mondo.
Pitch è paura pura. Che cos’è per te la paura? Come lo paragoni ad un altro tuo ruolo da cattivo, quello del marito nell’imminente Anna Karenina?
È interessante parlare delle due parti paragonandole. Pitch è cattivo in modo netto, bianco o nero. Mi piace che sia stata approfondita la sua storia, spiegando anche come ha perso i poteri in passato visto che è nato in un’epoca dove i bambini avevano maggiori paure, in particolare del buio. Al momento attuale si ha più paura dell’invisibile. Per me la paura è un’ottima motivazione quando lavoro, uno stimolo. Oggi più che in passato scelgo parti che mi spaventano, perché mi permettono di accettare sfide. In Anna Karenina interpreto Karenin, che è emotivamente introverso. Ero interessato alla parte e ho sempre avuto intenzione di non farne solo un cattivo, perché normalmente viene percepito come il marito che non ama Anna mentre si idealizzano i due amanti. Karenin non vede cosa c’è di sbagliato, è un personaggio complesso e maturo. È più fedele al libro, e il libro è fedele alla vita. E un personaggio è fedele quando viene mostrato per i suoi successi e anche i suoi fallimenti, i suoi alti e i suoi bassi.
Qual è la tua favola preferita? Cosa ti spinge ad accettare un ruolo in questo momento della tua carriera?
Non saprei, mi piacciono in generale! Pensandoci, mi ricordo di un libro che mi diede mia madre, non mi ricordo se di favole tedesche o dei fratelli Grimm. C’era un bambino, Peter, che si succhiava il pollice. Mi piaceva moltissimo, per le forti illustrazioni, e per la storia. C’era anche una ragazza che si accendeva un cerino e poi prendeva fuoco… non ricordo bene! Per quanto riguarda i ruoli, mi piace cercare parti che non ho mai fatto, in particolare dal punto di vista fisico ed emotivo. Mi piace poi mettermi completamente nelle mani di un bravo regista, che mi sproni e stimoli. A volte anche una bella location può aiutare!
Da piccolo credeva nell’Uomo Nero? I suoi figli hanno visto il film e cosa ne pensano?
Più o meno, non ero un bambino con tante paure. Avevo certamente paura del buio, e mi ricordo che correvo per le scale per paura che qualcuno sbucasse dal nulla! I miei figli sono indomiti, molto più coraggiosi di me, e non hanno paura di nulla. A loro Le 5 Leggende è piaciuto molto, e vi posso assicurare che sono particolarmente critici. Però questo film a loro è proprio piaciuto.
Il messaggio del film è trovare dentro sé stessi la forza per sconfiggere le paure. È un messaggio adatto? Cosa ne pensi?
Si, è un messaggio molto importante, che si riceve tra l’altro abbracciando i miti e le leggende del passato. Sono uno che lavora con la finzione, cercando di rendere le cose reali con il mio ruolo da attore. Spingere i bambini ad utilizzare la loro fantasia per diventare adulti sani credo sia un messaggio ottimo.
Quanto ti sei divertito ad interpretare Pitch? Dove hai scavato per trovare la tua anima malvagia?
È davvero divertente fare il cattivo, perché tutti abbiamo un lato oscuro. Dargli sfogo ogni tanto è gratificante, ma è anche la nostra parte più debole. È il modo più facile per uscire dalle situazioni, come fare il bullo a scuola o nella vita, o essere distruttivi nei confronti dei bambini.
In un film d’animazione a livello tecnico prima si recita e poi i personaggi vengono animati. Quanto hai messo di tuo nella sceneggiatura?
Sì, è vero. E per questo è difficile dire quanto effettivamente di ciò che registri finirà direttamente nel film. Il mio percorso è durato 18 mesi, anzi due anni. Dai il massimo e collabori, reciti molto, ma non sai effettivamente quale battuta poi verrà scelta. Per ogni battuta si registrano molte versioni diverse per la loro interpretazione, e poi vengono scelte in seguito quali adattare e montare. È un processo molto complicato e chiedermi quale battute precisamente sono stati scelte è come chiedermi il nome di una stella a caso!
Nel film la vera sconfitta per Pitch è capire che non si crede più in lui. Ti è mai capitato ad inizio carriera di essere ignorato e di sentirti non compreso?
Certo, è capitato probabilmente a tutti. Ma la vita lava via queste cose…
È un film d’animazione insolito, in quanto i prodotti attuali cercano di attirare un pubblico più ampio, ammiccando agli adulti con citazioni e sottotesti, mentre questo sembra essere dedicato principalmente ai bambini. Come può attirare anche gli adulti?
Credo che il film piacerà anche agli adulti, perché siamo tutti cresciuti con questi personaggi e li abbiamo incontrati nella nostra vita. Credo che il cinema si rivolga sempre al maggior numero di persone possibili, non a categorie. Un libro per bambini si sa per chi si scrive. Ma se porto i miei bambini al cinema a vedere un film, se sono contenti loro lo sono di conseguenza anch’io.
Hai trovato molta competitività nella tua carriera? Quali giovani attori stimi?
Ho imparato presto che se ti metti a gareggiare in tutto perdi. A 19 anni vivevo con Ewan McGregor e Jonny Lee Miller, cercavamo di farci strada e a volte facevamo provini per le stesse parti. Uno otteneva il ruolo, gli altri due no. Ma se non ti vogliono per una parte, non significa che non sei bravo ma semplicemente che hanno bisogno di qualcosa d’altro. Se lo capisci presto, questo ti può aiutare a crescere come attore senza essere competitivo. Quando poi invecchi, invecchiano anche le tue parti e i personaggi che reciti, e non c’è competizione con i giovani. Io ammiro molto Aaron Johnson (ndr. che ha recitato con lui in Anna Karenina). Mi piace molto, ed è un’ottima persona, dolce e amabile.
Perché hanno scelto te per la parte di Pitch e perché i cattivi hanno sempre l’accento inglese?
Non lo so, è da anni che funziona questa cosa! Non so davvero perché, credo derivi dall’impostazione teatrale, ma non so il perché!
Tornate a trovarci nei prossimi giorni per nuove sorprese legate al film!
Le 5 Leggende parteciperà al Festival Internazionale del Film di Roma (qui trovate maggiori informazioni) e uscirà nelle sale italiane giovedì 29 novembre 2012. Per rimanere aggiornati sul progetto non dovete fare altro che andare sulla pagina Facebook ufficiale del film o cliccare Mi Piace sul riquadro sottostante.
Fonte: ScreeWeek