Durante un’intervista per Comicbookresources.com, Julianne Moore ha parlato di Carrie, la pellicola diretta da Kim Pierce e ispirata all’omonimo libro scritto da Stephen King, che nel 1976 aveva ispirato un altro film, Carrie – Lo sguardo di Satana, diretto da Brian De Palma.
L’attrice si è soffermata sul suo personaggio, Margaret White, la madre della giovane protagonista Carrie, interpretata in questa nuova versione da Chloe Moretz. Qui sotto trovate la traduzione di alcuni passaggi.
Chi è la tua Margaret?
Ci siamo ispirati molto al libro. Stephen King è stato molto specifico nel descrivere lei e il suo passato. La cosa che mi interessava di più di questo personaggio era quanto fosse tremendamente isolato. È entrata a far parte di questo gruppo religioso ma poi ha scoperto che non erano abbastanza severi, non erano abbastanza rigorosi per lei, così ha finito per staccarsi da loro con quest’uomo che ha incontrato. Avevano la loro chiesa personale e predicavano tra di loro. Vivevano così isolati dalla comunità che quando lei è rimasta incinta non sapeva di esserlo, pensava di avere un cancro e di stare per morire quando ha dato alla luce la sua bambina. A quel punto suo marito era morto e quindi ti ritrovi a pensare “Oh mio Dio, ecco questa donna che molto probabilmente soffre di disturbi psicologici, che vive completamente isolata, che non ha nessuno. Aveva una marito ma è morto e l’ha lasciata da sola con questa bambina”. Quindi pensi che questa sia la sua unica relazione, la sua unica comunità. Questo punto di partenza mi ha sicuramente aiutato a capire meglio il personaggio.
Margaret White è quel tipo di personaggio che richiede un’immedesimazione così totale che ti tormenta una volta finite le riprese?
No, ero così felice di essermi sbarazzata di lei. È così pazza! Ed è anche molto infelice. Kim continuava a ripetermi “Non esistono posti che possano renderla felice?” Ed io rispondevo “Lei non è felice!” perché per Margaret il film comincia con Carrie, con il suo diventare donna, con la ribellione e con i suoi poteri che emergono. E per Margaret non potrebbe esserci cosa peggiore. Perché lei non vuole lasciare la sua bambina. È un incubo. Per questo lei è così infelice.
Il film, scritto da Roberto Aguirre-Sacasa, sarà in parte girato come un found-footage (lo stile usato da pellicole come Blair Witch Project, Paranormal Activity e [Rec], tanto per intenderci). Per maggiori informazioni potete consultare le nostre News dal Blog.