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Code Name: War – World Trade Center

Pubblicato il 02 novembre 2012 di Filippo Magnifico

Code Name Geronimo Poster Italia

Mentre aspettiamo i primi aggiornamenti dal Lucca Movie Comics & Games, dove sarà presentato in anteprima, continuiamo il nostro viaggio che ci accompagnerà fino all’arrivo in sala di Code Name: Geronimo.

L’uscita del film, diretto da John Stockwell (regista di Turistas), è prevista per l’8 novembre. Fino a quel giorno vi terremo compagnia con una serie di articoli che affronteranno diversi aspetti di questo progetto, alternati a degli approfondimenti su alcune pellicole che, in un modo o nell’altro, presentano tematiche simili.

Oggi dedichiamo un po’ di spazio ad un film che affronta il problema alla radice, raccontandoci la storia di due persone che, fortunatamente, sono riuscite a sopravvivere all’attentato alle Torri Gemelle, avvenuto l’11 settembre 2001: World Trade Center.

World Trade Center Michael Peña Nicolas Cage Immagini dal film 8

In molti hanno tremato quando hanno appreso la notizia che Oliver Stone aveva in mente di girare un film sull’attentato alle Torri Gemelle. Questo perché dopo una pellicola come JFK, che aveva contribuito in maniera determinante a sollevare dubbi e a riaprire il caso sull’omicidio Kennedy, sembrava quasi scontato che il regista proseguisse quella strada polemica, realizzando un’opera basata sulla cosiddetta “teoria del complotto”. Le cose sono andate decisamente in maniera diversa.

Quella arrivata nelle sale cinematografiche americane nel 2006 è stata infatti una pellicola di stampo classico, lontana da ogni intento di denuncia e più vicina a quello spirito nazionalista che univa gran parte del popolo americano, in fase di recupero dopo i disastrosi avvenimenti, e che aveva caratterizzato una buona fetta della filmografia di Stone, perennemente indeciso tra progressismo e spirito di patria.

Protagonisti il legnoso Nicolas Cage, che qui riesce comunque a fare la sua figura, e Michael Peña, nei panni rispettivamente di John McLoughlin e Will Jimeno, gli agenti del dipartimento di Polizia Portuale giunti sul luogo per prestare soccorso e rimasti intrappolati sotto le macerie del crollo del World Trade Center per ben 12 ore, che hanno passato facendosi forza l’un l’altro. La storia scorre così, alternando gli statici momenti vissuti dai due all’ansia vissuta dalle loro rispettive famiglie, dando luogo ad una cronaca cinematografica degli eventi distante dal documentario e più vicina alle rappresentazioni romanzate.

Il risultato è una pellicola fatta su misura per risvegliare il senso di patria, kitsch fino al midollo (a tal punto da non risparmiarci la visione di Gesù Cristo tra le macerie delle Torri Gemelle), eccessivamente commovente ma in grado allo stesso tempo di farsi voler bene. Questo perché, nonostante tutte le critiche che gli si possono muovere contro, World Trade Center è un film ben fatto. Una di quelle pellicole, tanto per intenderci, che non lascia scontenti a fine visione, anche se, inutile dirlo, riesce fare maggiore effetto su chi quella storia l’ha vissuta in prima persona.

Vi ricordiamo che su Amazon.it potete acquistare l’edizione home video del film.