Gli Oscar sono un riconoscimento importante, un simbolo di prestigio per il film che lo vince e coloro che ci hanno lavorato. Ma la possente macchina hollywoodiana non è priva di difetti e nel corso degli anni ha preso diverse scelte discutibili. Una categoria che è stata particolarmente martoriata è quella dei documentari, quasi ogni anno l’Academy cerca di correggere il sistema di voto, proponendo varie modifiche e causando continue polemiche.
Secondo il regista Michael Moore, l’unico modo per risolvere questo spinoso problema è molto semplice: eliminare qualsiasi regola per la selezione delle pellicole che dovranno competere per l’Oscar, per il miglior documentario.
“Invece di fare una correzione dopo l’altra, che ne dite di nessuna regola. Quello che sto per proporre è che invece di tornare al tavolo da disegno per fare delle nuove regole, finiamola adesso. Niente regole speciali per i documentari. Che ne dite di giocare secondo le stesse regole, come in tutte le altre categorie?”.
Uno dei problemi della categoria, è che un film, per essere selezionato deve essere proiettato per una settimana sia a New York che a Los Angeles, mentre ai candidati delle altre categorie basta una sola settimana nella città degli angeli.
“Dobbiamo rispettare le regole che ogni altra categoria deve rispettare. E dovremmo lasciare al personale all’Accademy il compito di decidere se un film è qualificabile, nello stesso modo in cui decidono per i film di finzione. La risposta a tutto questo è stata molto buona. Penso che la sua natura contro-intuitiva, potrebbe essere la soluzione. A tutti piaceva l’idea di non dover leggere più articoli sull’arrivo di un’altra nuova regola per la categoria dei documentari”.
Quindi basta regole speciali. Moore vuole cambiare le regole affinché tutti i 173 membri incaricati di votare i documentari, ottengano la possibilità di vedere le proiezioni di ogni pellicola che è riuscita a qualificarsi. Altro problema riguarda i documentari prodotti per la televisione, che necessitano di una recensione sul Los Angeles Times o il New York Times, che non vengono consegnati ai giurati durante l’anno, ma quasi sempre tutti a ridosso delle votazioni.
Considerato che quest’anno è stato raggiunto il record di 132 documentari selezionati, con queste regole, la situazione è molto dura per i votanti. Moore aveva anche pensato di trovare un modo per ridurre il numero dei documentari selezionati, ma si è reso conto che non esiste una regola perfetta ed ha deciso di confidare nella competenza dei membri.
La proposta di Moore è sensata, renderebbe la votazione più semplice e aiuterebbe i giurati a compiere il loro lavoro. Speriamo che Moore riesca a portare avanti questa proposta.
Fonte The Wrap