Un avvocato di provincia con una doppia identità, un giovane giornalista che fiuta una pista sfuggita alla polizia, l’FBI sulle tracce dei componenti di un ex-gruppo di pacifisti estremisti degli anni ’70. The company you keep, diretto e interpretato da un sempre grande Robert Redford, potrebbe essere definito come un thriller vintage, nostalgico, sia nella forma che nei temi. Tratto da un romanzo di Neil Gordon e interpretato anche dal giovane coprotagonista Shia LaBeouf, il film ne ricorda infatti molti altri costruiti sulla stessa falsariga di un fuggitivo accusato ingiustamente, e della storia parallela del reporter che cerca di portare a galla una verità scomoda, negata dall’ordine costituito.
Avendo come ricercato Redford, tuttavia, è chiaro come la regia non possa puntare in prima istanza sulla componete action o sulla suspance, e chiami così in aiuto una riflessione più ampia sull’eredità delle ideologie rivoluzionarie degli anni ’70: ideologie ormai sempre più sbiadite e scalzate dall’avanzata della società del benessere, dei consumi e dell’hi-tech, ma allo stesso tempo perfettamente aderenti all’attualità della crisi, del dominio del capitalismo finanziario e della globalizzazione. Ecco così che il protagonista non diventa un accusato qualsiasi, ma un ex-militante di un gruppo di pacifisti radicali, chiamati Weather Underground, che per liberarsi da un’incriminazione per omicidio deve andare a trovare una serie di vecchi “compagni”, costringendoli a fare i conti con i loro anni di latitanza e con il presente. Allo stesso tempo, il giovane giornalista Shia LaBeouf intraprende un percorso di ricerca che lo porta a scoprire un mondo, a lui completamente sconosciuto, di ragazzi animati da obiettivi e passioni estranee alla società contemporanea.
Il percorso, oltre a essere descritto con un buon ritmo e con un’atmosfera abbastanza tesa, è interessante e originale. Peccato che alla fine il tutto sfoci in una conclusione “conservativa”, in cui ogni speranza di cambiamento e di emancipazione sembra sparire sotto il peso del tempo. Quello che ne rimane, è perciò l’aria di un’operazione nostalgica, che non intende esprimere alcuna posizione forte ma intrattenere lo spettatore con il ricordo di un’epoca e dei suoi sogni sempre nobili ma ormai raggrinziti, un po’ come i lineamenti dei grandi attori coinvolti nel film. Non solo Redford, ma anche la fiera Julie Christie, la carismatica Susan Sarandon e un simpatico Nick Nolte.
The company you keep farà il suo ingresso nelle sale italiane nel 2013, distribuito da 01 Distribution. Vi ricordiamo che anche quest’anno ScreenWeek.it è in Laguna per seguire da vicino la 69° edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, ormai agli sgoccioli. Cliccate sul riquadro sottostante per leggere tutte le news dal Festival e le recensioni. Seguiteci inoltre su Twitter e Instagram grazie alla tag #Venezia69SW.