Attenzione: l’articolo contiene spoiler.
Con qualche giorno di ritardo (dovuto alla concomitanza della Mostra del Cinema di Venezia), ecco il finale della 5^ stagione di True Blood, la serie fantasy horror targata HBO e firmata da Alan Ball, che dà l’addio alla serie come showrunner con un episodio (dal titolo Save Yourself) che porta all’apice le tendenze dello show rilanciandosi anche per l’anno prossimo.
Eric e Nora organizzano un piano per spodestare Bill che però si sta preparando a una guerra, mentre Sam cerca un modo per uscire dalle gabbie e liberare Luna ed Emma. Salome sente di essere la profetessa ed è pronta a bere il sangue di Lilith, Newlin è pronto a spiegare alla gente che il massacro alla confraternita è falso e Alcyde affronta i lupi assetati di V assieme al padre.
Un gran guazzabuglio, senza dubbio, quello scritto dallo stesso Ball e diretto da Michael Lehman, ma perfettamente consapevole e ironico nel suo tumultuoso andare. Tanto tumultuoso che fa davvero molta fatica a chiudere le storyline, a dar loro una quadratura coerente, come spesso nella serie di Ball, ma perlomeno fa divertire e molto.
Di tutta la tensione che dovrebbe portare alla guerra definitiva, Save Yourself si disinteressa come dimostra l’incipit in cui Russell pronto a divorare tutte le fate del locale viene fatto fuori da Eric in meno di 1 minuto, o almeno rinvia alla prossima annata – stando anche al finale -, e si diverte a imbastire un baraccone folle, divertente e soprattutto sanguinario. A cominciare dal buffo plotone composto da Eric, Sookie, Jason (con visione dei genitori al seguito), Tara e Nora che dà l’assalto al palazzo dell’autorità, con il ragazzo Stackhouse come Rambo a sparare argento a raffica; proseguendo con Sam che si tramuta in mosca per cercare la liberazione e la trova nel discorso televisivo di Newlin, che in realtà è Luna sono mentite spoglie che rivela la verità, mentre Merlotte s’infila nella gola della cancelliera Rosalyn per trasformasi al suo interno e farla esplodere (la scena più divertente dell’episodio). Oppure col buffo parto fatato (“Mi si è rotta la luce”) quadri-gemellare, più simile a un orgasmo che alla più grande sofferenza del mondo, che lascia lo sceriffo ad accudire i pargoli.
Ma l’episodio è davvero un bagno di sangue continuo anche grazie al plasma di Lilith che sancisce la definitiva componente mistica dell’episodio: prima è Salomé a berlo, invogliata da Bill che la venera, ma l’ampolla contiene argento e una trappola di Compton per eliminarla. E sul finale, quando al cospetto di Eric e una piagnucolosa Sookie, a berlo è Bill, che si liquefa sotto i loro occhi. Per poi risorgerne trionfante.
Si chiude come al solito con un urlo la stagione di True Blood, e si chiude l’era Ball: cosa ci aspetterà il futuro non dovrebbe essere molto diverso, intanto Save Yourself ci lascia con un buon ricordo. Chiedere coerenza e compattezza, visto il tipo di show, è fuori luogo, e per mezz’ora si fatica a interessarsi, anche se l’ironia non manca, ma gli ultimi 25 minuti sono un delirio trascinante di sangue, humour, trash e quant’altro. Ossia tutto ciò che un fan della serie vuole.
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