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L’Era Glaciale 4: Continenti alla Deriva – La recensione in anteprima.

Pubblicato il 27 settembre 2012 di

L’Era Glaciale è una delle saghe cinematografiche di animazione più amata degli ultimi anni. Era l’ormai lontano 2002 quando il mammut Manny, il bradipo Sid e la tigre dai denti a sciabola Diego, più l’immancabile scoiattolino Scrat, riportavano per la prima volta gli spettatori di tutto il mondo alla preistoria, dando il via a una serie di avventure esilaranti. Se c’è un ingrediente che non è mai mancato ne L’Era Glaciale, d’altra parte, sono proprio i personaggi adorabili e uno humour tanto sottile quanto capace di variare dalle gag comiche più basilari alla parodia delle convenzioni cinematografiche, attingendo spesso anche alle nevrosi della vita contemporanea. A partire dal secondo episodio, in particolare, abbiamo assistito alla progressiva crescita del branco: ne L’Era Glaciale: il disgelo, Manny ha dovuto affrontare il primo amore e il difficile addio alla vita da scapolo incallito, nel terzo film lo abbiamo visto alla prese con la nascita del suo cucciolo, la dolce Pesca, e perfino lo sbadatissimo Sid è diventato padre, anche se solo per un giorno, di tre piccoli dinosauri combinaguai. Ora che siamo arrivati al quarto capitolo, la saga sembra entrare più che mai nella sua età adulta, e ci mostra i nostri personaggi alla prese con le proprie responsabilità.


L’Era Glaciale 4: Continenti alla Deriva, si apre con una Pesca diventata ormai adolescente, e con un papà mammut fin troppo apprensivo con lei. Al centro della storia si staglia dunque un conflitto generazionale, ma Manny non è il solo a dover confrontarsi con i problemi della famiglia. Sid ritrova ad esempio la sua vecchia nonna, che deve tenere sempre a bada in quanto, se possibile, ancora più pasticciona di lui. Diego si ostina a fare lo scapolo, ma anche il suo cuore selvaggio sembra pronto ad aprirsi a uno splendido esemplare di tigre bianca. L’unico a perdurare nella sua ricerca ossessiva è Scrat, ormai lontano da ogni velleità romantica e deciso più che mai a recuperare la sua amata ghianda. A complicare tutto ci si mettono i tumulti della crosta terrestre, che spaccandosi divide i personaggi storici da mamma mammut e da Pesca, costringendo tutti a fare i conti con i propri errori e i propri egoismi. Per rendere più movimentato il tutto, gli autori della serie hanno poi deciso di inserire una nave, o meglio un iceberg, di pirati sgangherati, per nulla amichevoli né disposti ad aiutare i protagonisti a tornare a casa.

Nonostante il livello visivo del film mantenga intatto il suo fascino, in questo capitolo comincia ad avvertirsi una certa fase di stanca, che lo rende meno brillante degli altri. Certo, Sid è sempre il solito simpatico imbranato, e in coppia con la nonnina ci regala gag molto divertenti. L’umorismo generale sembra tuttavia meno audace e meno raffinato: ci sono dei momenti di ilarità, ma larga parte del racconto è dedicata allo sviluppo di una storia piena di buoni sentimenti e di una morale molto ridondante, che di sicuro non catturerà le simpatie del pubblico un po’ più maturo. Per i più piccoli rimane un film pieno di movimento, di ambientazioni particolari e di bei personaggi, ma se non ci fossero i primi tre capitoli L’Era Glaciale 4 avrebbe ben poco su cui reggersi. Terribile il nuovo doppiaggio di Manny affidato al pur bravo Filippo Timi. Molto più spassoso il cortometraggio dei Simpson in apertura del film, The Longest Daycare, che ha come protagonista la piccola Maggie nel suo primo, terrificante, giorno di asilo nido.

L’Era Glaciale 4: continenti alla deriva farà il suo ingresso nelle sale italiane domani, venerdì 28 settembre 2012.