Le Belve – ScreenWeeK intervista Salma Hayek    #lebelve

Le Belve – ScreenWeeK intervista Salma Hayek #lebelve

Di laura.c

Le belve Salma Hayek Photocall Conferenza Stampa Roma 1

Sempre bellissima e grintosa, Salma Hayek non è solo una delle interpreti messicane più famose al mondo, ma anche un modello di femminilità che non sembra proprio voler tramontare col tempo. Chi meglio di lei poteva perciò interpretare Elena, la spietata signora della droga che dà del filo da torcere ai giovani protagonisti di Le Belve, di Oliver Stone? Un ruolo da dura, ma con un lato tenero e materno in cui sembra emergere anche un po’ della vera Salma, quella affezionatissima alla sua bambina, che ormai si allontana da casa solo per film che ne valgano davvero la pena. E che tra le altre doti, capisce perfettamente l’italiano, forse anche come portato di un’amicizia di lunga data con la nostra Valeria Golino, di cui va molto fiera.

Vi ricordiamo che QUI potete trovare l’intervista a Oliver Stone. Ecco invece quella alla splendida Salma Hayek.

Salma Hayek, com’è stato il lavoro con Oliver Stone?

Quello che mi ha sorpreso di più è stata la sua generosità. Stone era anche lo sceneggiatore del film, per cui non mi sarei aspettata tanta disponibilità a discutere dei personaggi ed eventualmente a cambiarli. Invece era proprio quello che si aspettava da noi: voleva esattamente che aggiungessimo qualcosa di nostro, che arricchissimo i ruoli, che improvvisassimo. Nel film c’è una scena praticamente scritta da me e da Blake Lively. La stavamo provando ma ci eravamo tutti accorti che non funzionava alla perfezione, così l’abbiamo improvvisata. Stone non aveva tempo di riscriverla e ha chiesto a noi di farlo: una volta scritta, gliel’abbiamo portata come delle scolarette che portano il compito al professore. Ho avuto la possibilità di scegliere molte cose del mio personaggio, alcune battute, il look, i dettagli. Per un attore è un’utopia, mi ha ricordato le compagnie teatrali di un tempo, in cui si viveva tutti insieme, a stretto contatto con registi e autori. Ormai non si usa più, sei fortunato se ti fanno provare un paio di volte prima di girare. Ecco perché ho adorato queste ore passate con interpreti meravigliosi e con un insegnate così talentuoso.

In un’intervista aveva detto di aver perso un po’ l’interesse per questo lavoro, e di averlo ritrovato anche grazie a Oliver Stone.

Diciamo che dopo tanti anni di lavoro, mi capitava ancora di essere chiamata a interpretare ruoli che non avevano nulla di stimolante. L’unica parte davvero interessante me la sono dovuta creare da sola [il riferimento è a Frida], e nonostante sia stata nominata all’Oscar per quell’interpretazione, nessuno mi ha più offerto un’altra possibilità del genere. Ci sono stati però due piccoli ruoli interessanti: uno di questi era un personaggio atroce, una psicopatica, anche peggio di quello che faccio ne Le Belve. Il film si chiamava Lonely Hearts, e c’era anche John Travolta. Suppongo che ci sia bisogno di Travolta perché mi chiamino a fare la cattiva. A parte questo, ci sono altre cose a cui ora mi dedico volentieri nella mia vita: mio marito, mia figlia, la mia società di produzione. Ho deciso che non sacrificherò nemmeno un minuto con la mia bambina per personaggi che fondamentalmente ho già interpretato e in cui non trovo nulla di affascinante. Ormai per far sì che accetti un film, la mia parte deve essere molto breve, e devono lavorarci persone con cui mi trovo bene, possibilmente con figli della stessa età della mia Valentina. Altrimenti ci devono essere una grande storia o un grande regista. Insomma, non recito più per necessità. A volte le persone tendono a dimenticare che anche quello dell’attore è un lavoro, e che certe cose si fanno banalmente perché c’è bisogno di lavorare, tentando comunque di dare il meglio.

Le belve John Travolta Salma Hayek Oliver Stone Photocall Conferenza Stampa Roma 1

Come produttrice sta per caso pensando di ritagliarsi un altro ruolo interessante?

Non credo. Frida è stato un caso particolare, perché per me era una passione di lunga data che avevo anche molto prima di diventare attrice. Di solito da produttrice non immagino progetti per me, preferisco pensare alle opportunità da dare agli altri. Ora comunque c’è in cantiere un film di animazione che mi appassiona molto, tratto da un libro intitolato Il Profeta. Lo sto realizzando in maniera completamente indipendente e con la collaborazione di grandi professionisti del settore, ma ci vorrà ancora del tempo perché è in fase di pre-produzione. Non c’è nemmeno un titolo definitivo.

Quanto è stato utile cominciare con Robert Rodriguez per interpretare questo film, che richiama un po’ quello stile?

È stato utile nella misura in cui è utile cominciare: lì sta il difficile. Questo film però è abbastanza diverso. I registi come Rodriguez si basano su realtà estratte da altri film, Stone invece fa un lavoro più da giornalista. La violenza che c’è ne Le Belve, anche quando sembra esagerata, purtroppo rispecchia la realtà in maniera molto veritiera.  Il film descrive una sorta di mondo parallelo, una guerra che sembra di finzione e invece accade, senza che ce ne accorgiamo, proprio sotto i nostri occhi. L’obiettivo di Stone è farci riflettere su questo.

Nel film il suo personaggio ha due facce: la narcotrafficante spietata e la madre premurosa. C’è stato qualche momento particolarmente difficile nell’interpretazione?

Tutte le scene creano qualche tipo di problema. Il periodo delle prove è meraviglioso, ma quando arrivi sul set è un’altra cosa. In questo caso, la fase di preparazione è stata particolarmente entusiasmante, quindi sono partita molto carica, scalpitavo come un cavallo che aspetta l’apertura dei box per lanciarsi nella corsa. Peccato che per tutte le prime due settimane, le mie uniche scene prevedevano me, da sola, davanti a un computer. Spento. Non c’era nemmeno un attore a darmi le battute. Questo mi ha reso così nervosa che ho anche chiesto a Oliver di provare ancora una volta alcune scene. Lui mi ha accontentato, ma poi ha tenuto le prove. Non posso negare che ogni scena, grazie a Stone, sia stata una sorpresa. Una volta ha deciso che dovevo essere ubriaca, senza averne mai parlato, senza che ci fosse nessun indizio nel film che avessi bevuto. Quella volta avrei voluto avere davvero una bottiglia di Tequila!

Nella vita è dura con gli uomini come lo è il suo personaggio?

Come donna, spesso devi essere molto forte per sopravvivere. Anche per questo penso sia una benedizione trovare un uomo di cui fidarsi, con cui poter essere donna e potersi mostrare vulnerabile. Non perché ti sovrasta ma perché è gentile con te, ti sostiene e ti protegge. È il meglio che possa capitare.

Cosa le piacerebbe fare adesso come attrice.

Ho fatto un film con Alex de la Iglesia, La chispa de la vida, che è abbastanza particolare per questo regista perché innanzitutto non è violento, ed è un dramma ambientato in Spagna. Poi c’è Here comes the boom, una commedia molto sentimentale, che ha a che fare anche con le arti marziali, per cui per me si tratta di qualcosa di insolito.

Le belve Salma Hayek Photocall Conferenza Stampa Roma 3

Le Belve (Savages) arriverà in Italia giovedì 25 ottobre 2012. Per maggiori informazioni potete consultare le nostre News dal Blog o la pagina Facebook del film.

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