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Il film di Spike Lee racconterà la storia di Oldboy da un nuovo punto di vista

Pubblicato il 29 settembre 2012 di Marlen Vazzoler

Tra i tre titoli della trilogia della vendetta di Park Chan-wook, emerge la grandiosità di Oldboy, un film d’innegabile potenza che si è aggiudicato il Grand Prix nel 2004 a Cannes. Da quattro anni è in lavorazione un remake americano, prima sotto la direzione di Justin Lin, poi Steven Spielberg e infine di Spike Lee che comincerà le riprese tra una settimana circa.
La pellicola di Park è vagamente basata sul manga scritto da Garon Tsuchiya e disegnato da Nobuaki Minegishi, che racconta la storia del venticinquenne Shinici Goto che viene imprigionato per dieci anni in una prigione privata, in isolamento e con una televisione per compagnia, per un motivo a lui sconosciuto. Dopo il rilascio, l’uomo comincia a cercare i responsabili della sua prigionia, per scoprire il motivo dietro tale gesto.
Il film coreano non solo è molto più violento, rispetto al materiale originale dove muore solamente una persona, ma cambia diversi elementi della storia, in particolare il motivo dietro la prigionia del protagonista Oh Dae-su (Min-sik Choi), e trasforma la sua ragazza Mi-Do (Ji-tae Yu) in sua figlia. Nella versione originale la ragazza di Goto, Eri, si trova sotto ipnosi, per sorvegliare il protagonista per conto del suo carceriere, e non è la figlia di Goto.

Ma il film di Lee, cosa utilizzerà come punto di riferimento? La pellicola coreana o il manga? In un’intervista andata in onda durante il podcast di Empire, la protagonista di questo nuovo adattamento, Elizabeth Olsen spiega come questo film non è un remake diretto della pellicola precedente:

“Sarà una storia diversa, solo perché, uno, si svolge in una città Americana non descrivibile e due, è ambientato dieci anni dopo, quindi la tecnologia è diversa. Si tratta di un dettaglio pratico che hanno dovuto cambiare. Non sta cercando di rifare il film – ma la storia sarà raccontata da un diverso punto di vista, sarà incentrata sulla fonte primaria del film coreano. Il nostro film tiene conto anche del manga giapponese, quindi stiamo usando la fonte primaria, il manga”.

Quindi questa versione manterrà alcuni elementi del film di Park, ma allo stesso tempo sarà più fedele al materiale originale. Per questo motivo la Olsen ama comparare il rapporto tra il film di Lee e quello di Park alle pellicole tratte dal romanzo di Lasciami entrare.

“Mi piace fare un paragone con Blood Story e Lasciami entrare. Non sono esattamente gli stessi film, ma sono una versione diversa della stessa storia”.

In questa pellicola la Olsen interpreterà Marie, un assistente sociale incaricata di investigare il passato del protagonista, Joe Douchett interpretato da Joss Brolin. Non sappiamo se il suo personaggio verrà manipolato attraverso l’ipnotismo da Adrian Pryce (Sharlto Copley), l’uomo dietro l’imprigionamento di Joe, come nel manga, oppure se anche in questo caso sarà la figlia del protagonista, come nel film di Park, o se verrà cambiata nuovamente la storia. Dalla trama del film di Lee possiamo per il momento notare che la prigionia di Joe durerà 20 anni, 5 anni in più rispetto a quelli di Oh Dae-su, e 10 anni in più rispetto a quelli di Goto.

Il film racconta la storia di un esecutive pubblicitario (Josh Brolin) che viene rapito e tenuto in ostaggio per una vent’anni in isolamento, senza alcuna indicazione su quale possano essere i motivi del suo carceriere. Quando viene improvvisamente rilasciato, parte per una missione ossessiva nel cercare di scoprire chi ha orchestrato questa bizzarra e tortuosa punizione, solo per scoprire che è ancora imprigionato in una rete di cospirazioni e tormenti. La sua battaglia per la vendetta lo porterà ad avere una relazione con un triste fato, con un’addetta ai servizi sociali (Elisabeth Olsen) e alla fine con un uomo allusivo (Sharlto Copley) che detiene la chiave per la sua salvezza.

Oldboy, scritto da Mark Protosevich, avrà nel cast anche Samuel L. Jackson e Nate Parker. L’uscita del film è prevista in America per la fine del 2013.

Fonte Empire