La crisi della tv e dell’industria audio-visiva americana è economica, come tutti i settori, e creativa. Unire le due contingenze significa andare a scavare tra i materiali di pubblico dominio non coperti da diritti: per questo, The CW si butta su favole e romanzi come nel caso di Wunderland, una serie in preparazione per l’anno prossimo (forse) che rilegge in chiave contemporanea Alice nel paese delle meraviglie di Carroll.
Creato da Chad Hodge (The Playboy Club) e prodotto da McG, lo show vede Alice come poliziotta di Los Angeles che scopre un mondo alternativo al di sotto della patina tecnologica della città californiana. Un’innovazione non particolarmente originale, anzi, che odora troppo di Grimm e che – i produttori tocchino ferro – ci sembra avviata a una precoce cancellazione, se mai superasse il pilot.
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