Può la lotta di una famiglia di agricoltori nel lontano Iowa, elevarsi a simbolo di ciò che sta succedendo nell’intera civiltà occidentale? Questo è quanto spera il regista Ramin Bahrani, che con il suo At any price ha voluto portare sullo schermo il dilemma morale di un padre, Dennis Quaid, alle prese con le grandi corporation del grano e con un figlio (Zac Efron) che vuole abbandonare la sua cittadina per fare il pilota.
“Non ho intenzione di fare la morale, preferisco fare delle domande”, ha detto oggi il regista alla 69. Mostra del Cinema di Venezia, dove è arrivato insieme a Efron e alla giovane attrice Maika Monroe per presentare il film, in concorso al festival. “La storia è ambientata nell’America rurale, ma non si può negare che questo tipo di situazione si stia espandendo in tutto il mondo, con una crisi che sta mettendo in ginocchio anche l’Europa”. Una congiuntura che, secondo Bahrani, porrà un numero crescente di persone davanti a scelte eticamente sempre più dubbie, in nome della sopravivenza: “Non so dire se questa è l’attuale condizione morale degli Stati Uniti. Non mi permetto di rispondere né di giudicare, mi chiedo solo dove stiamo andando nel mondo e che risposte daranno le persone, soprattutto quelle con una particolare responsabilità economica”.
Nonostante interpreti un ruolo molto cupo, Zac Efron sostiene di avere decisamente apprezzato il suo personaggio: “Credo di capire molto bene i suoi sentimenti, soprattutto il grande amore e il rispetto per la sua famiglia. Ma nonostante ami molto suo padre, Dean sente di essere stato cresciuto per ereditare il sogno americano della sua famiglia, mentre lui vorrebbe trovare la propria strada. E tale dualità era proprio ciò che mi interessava esplorare insieme al regista”.
Anche come attore, Efron nella sua carriera ha vissuto una specie di American Dream, che però non gli impedisce di compiere scelte non scontate e di volgere il proprio sguardo a opere d’autore, come questo film: “Certo, potrei seguire il denaro. Invece ho scelto di seguire l’esempio dei miei idoli e delle persone che ammiro in questo settore, proprio come Ramin, che non fa i film per soldi ma per imparare in continuazione cose nuove e porsi nuove domande. Mentre noi abbiamo provato per qualche settimana, lui è stato 6 mesi nei luoghi in cui abbiamo girato, tanto che alla fine lo conoscevano praticamente tutti”.
Anche il regista non fa economia di complimenti alla sua giovane star: “Per le scelte che fa e per il suo talento, Zac sta seguendo le orme di altri grandi che lo hanno preceduto, come Tome Cruise e Johnny Depp”, mentre nella giovane e solare Maika Monroe, Bahrani vedrebbe un’interprete in erba “con la stessa intensità e sincerità di Meryl Streep”.
Per quanto riguarda le corse in automobile, Efron assicura invece: “Non avevo nessuna esperienza come pilota, ho imparato in fretta per fare il film. Prima di allora, le uniche volte che avevo corso in macchina era per scappare dai paparazzi”.
QUI potete trovare la nostra recensione del film, mentre vi ricordiamo che anche quest’anno ScreenWeek.it è in Laguna e seguirà da vicino la 69° edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Cliccate sul riquadro sottostante per leggere tutte le news dal Festival e le recensioni. Seguiteci inoltre su Twitter e Instagram grazie alla tag #Venezia69SW.