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Venezia 69: incontro con Michael Shannon e Winona Ryder.

Pubblicato il 31 agosto 2012 di laura.c

Per chi non conoscesse Richard Kuklinski, si tratta di un killer al soldo della mala newyorkese, arrestato nel 1986 con l’accusa di aver ucciso cento persone per diverse organizzazioni mafiose, e ribattezzato L’uomo di ghiaccio non solo per la tempra impassibile, ma anche per l’abitudine di congelare i cadaveri in modo tale da impedire alla polizia di stabilire la data della morte. Non un serial killer vero e proprio, ma un criminale particolarmente efferato, di cui il regista Ariel Vromen ha voluto approfondire la storia, affascinato dal duplice lato del suo carattere: freddo assassino da un lato, marito e padre premuroso dall’altro. Un uomo attaccatissimo alla famiglia, tanto da tenerla perennemente all’oscuro dei suoi terribili traffici. Questo il protagonista di The Iceman, affidato alle solide spalle del candidato all’Oscar Michael Shannon. Un attore promettente, non estraneo a ruoli fuori dagli schemi, ma stavolta alle prese con una figura davvero controversa.

  

Ero quasi intimidito, ma ho cercato di catturare al meglio cosa vedevo in lui, di rendere la complessità dell’uomo al massimo delle mie capacità”, ha spiegato l’attore, arrivato alla 69. Mostra del Cinema di Venezia per presentare il film (Fuori Concorso) insieme al regista, a Ray Liotta e alla protagonista femminile, Winona Ryder.  Ed è stata proprio l’attrice, impegnata nel ruolo della moglie perfettina di Kuklinski, a confessare durante le riprese di essere quasi spaventata da Shannon e dalla sua interpretazione del personaggio. “In realtà – ha detto – mi riferivo a una particolare scena. Però devo dire che Michael ha un modo molto spontaneo di lavorare. Ha queste esplosioni improvvise che ti colgono impreparato, ma allo stesso tempo sono come se ti prendesse per la gola e ti sbattesse nel mezzo dell’azione, in modo da farti essere completamente dentro la scena. È un po’ diverso dalla routine e forse all’inizio mi sono spaventata, ma poi l’ho trovato meraviglioso e anche generoso, in un certo senso”. Da parte sua, Shannon scherza: “Anche Winona era spaventosa! Nella scena in cui siamo in ospedale, accanto a una delle nostre figlie, è stata molto intensa, davvero impressionante”. E poi sottolinea di non essere l’unico ad avere un ruolo piuttosto intimidatorio sul set.

Ray Liotta, veterano dei gangster movie, interpreta il boss che introduce Kuklinski al crimine organizzato. “Ray Liotta è una leggenda e averlo a bordo è un sogno che si avvera. Anche perché non era facile trovare a Hollywood qualcuno in grado di fare almeno tanta paura quanto Michael Shannon”, ha aggiunto il regista, mentre l’attore ha spiegato con molto aplomb, che per interpretare ruoli da mafioso o comunque da “cattivo” un po’ pazzo, “l’unica cosa importante è fare bene i compiti a casa. Per il resto non è difficile trovare qualcosa capace di farti uscire di testa, basta un niente. Ci sono parecchie cose irritanti su un set”.

Più difficile è stato invece costruire il personaggio di Kuklinski. “Michael ha reso il compito più facile – ha detto il regista – abbiamo parlato del ruolo per ben due anni, e poi era sempre super preparato. L’unica cosa che dovevo fare era catturare il momento. Certo, ci sono state delle volte in cui quello che vedevo non mi sembrava esattamente Kuklinski. Allora mi bastava andare da Michael e disturbarlo, con molta attenzione, nei suoi momenti di ritiro tra un ciak e l’altro. Come interprete, infatti, è molto concentrato sulla parte, e non parla molto al di fuori delle riprese”. Ma prima ancora del momento di girare, c’è stato quello di capire quali fossero i punti di interesse di The Iceman. Come ha sottolineato sempre Vromen: “Una volta ho visto le sue interviste e sono rimasto molto colpito dal suo sorriso. Non riuscivo a levarmelo dalla testa e questo mi ha colpito, mi sono chiesto perché ciò accadesse, perché mi fosse rimasto dentro. Un po’ è perché si tratta di una persona divertente, e incredibilmente leale alle cose che considerava importanti per lui. Ho visto, insomma, due personalità estreme nello stesso uomo, e mi è sembrato interessante raccontarle”.

Questa, invece, l’impressione di Shannon: “Ogni volta che penso a Kuklinski, non posso fare a meno di vedere il bambino che era in lui, le sofferenze inflitte da un padre violento in una situazione di estremo disagio. Immagino il percorso che lo ha portato a essere ciò che è diventato, e in un certo senso credo che lui non abbia avuto nemmeno l’opportunità di pensare di poter essere altro. L’unica cosa che aveva era la rabbia, e forse invece di riversarla su degli innocenti ha fatto in modo di colpire persone che in fin dei conti non si potevano esattamente definire pulite. Se fosse stato trattato in altro modo, magari sarebbe diventato una persona diversa”. E sulla sua capacità di interpretare un personaggio così freddo e granitico, Shannon non ha dubbi: “Il distacco fa parte della professione dell’attore. In fin dei conti si tratta di qualcuno che è chiamato a svolgere una professione pratica, per questo si chiama ‘attore’ e non ‘pensatore’. Esistono però molte altre situazioni in cui, anche professionalmente, è necessario sviluppare un distacco dalla realtà. La dissociazione è un meccanismo psicologico di difesa ben preciso, rende sopportabili situazioni che altrimenti non lo sarebbero, e quando questo si innesca in un bambino, le conseguenze possono essere gravi”. In ogni caso, l’attore non pensa di essere pervenuto a una conoscenza perfetta dell’uomo Kuklinski. Al contrario di Winona Ryder, che ha detto di aver stracciato dal copione le parti in cui il suo personaggio non era coinvolto, in modo da rendere più credibile la parte della moglie che fa finta di non vedere chi sia l’uomo accanto a lei, Shannon si è documentato, pur non avendo la possibilità di confrontarsi con il vero killer, morto nel 2006. “Nessuno dovrebbe uscire dalla sala pensando di sapere tutto su di lui. Quello che abbiamo fatto è stato immaginare come possono essere state le vite di queste persone. Ma la realtà è sempre più complessa”.

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