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True Blood, il commento a Sunset

Pubblicato il 21 agosto 2012 di emanuele.r

Attenzione: l’articolo contiene spoiler. 

La 5^ stagione di True Blood, che ha positivamente segnato l’estate televisiva americana, si appresta a concludersi in un modo che, a differenza delle scorse annate, non dovrebbe essere indegno del resto della stagione. Prima di arrivare però al 12° episodio della prossima settimana, il penultimo fa un po’ di ordine nelle emozioni e nei colpi di scena ma sa descrivere con sicurezza la parabola dei personaggi.

All’interno dell’Autorità, le cose non vanno benissimo: Russell e Newlin sono schegge impazzite desiderose di sole, Eric e Nora sono confusi dalle visioni di Lilith la settimana scorsa, mentre Bill a sua volta viene attratto pericolosamente dal sangue della dea e mette nei guai Jessica. Nel frattempo, Sookie cerca di scoprire qualcosa di più sul padre, consultando la fata anziana.

Scritto da Angela Robinson e diretto da Lesli Linka Glatter, Sunset è un classico episodio di attesa, che costruisce le premesse e l’attesa di un finale che mai come stavolta si annuncia essere di guerra, anche perché sotto l’influsso ambiguo e malevolo di Lilith e delle sue apparizioni, l’Autorità fa di tutti per complicarsi la vita.

Infatti la (presunta) dea vampira riempie l’episodio e permea i rapporti tra i vampiri, portandoli a distruggersi l’un l’altro per brama di potere: l’episodio si apre con Eric tentato da Lilith a bere il suo sangue perché è il prescelto, ma questo invito viene riproposto più volte a vari membri del consiglio, persino a Salome nel finale – arrestata per l’assassinio dello sceriffo -, tra cui uno viene ammazzato dal geloso Compton, tanto da far pensare che la dea abbia a cuore la distruzione del suo popolo (metafora blasfema?).

Teoria confermata dal gesto di Eric che, durante una trattativa con un generale dell’esercito americano sulla gestione della crisi, spezza il collo al militare senza preoccuparsi che questi ha un video di Russell e Newlin che distruggono una confraternita e che l’esercito è pronto alla guerra armata contro i vampiri. Una guerra inevitabile visto che Bill cerca di convincere più vampiri possibile a diventare creatori, costringendo anche Jessica a vampirizzare Jason. Una guerra in cui, come dicevamo per lo scorso episodio, saranno coinvolti anche i lupi mannari – oltre Luna e Sam arrestati mentre trovano Emma, anche Alcyde attaccato dai vampiri e salvato dal padre – e soprattutto le fate.

Che dichiarano guerra ai vampiri per bocca della strampalata fata anziana durante il colloquio con Sookie (la scena più divertente dell’episodio), mandando Jason a tendere una trappola contro Russell e Newlin. Idea però poco saggia: perché la sete di Russell per il sangue di fata lo rende fortissimo e pazzo, neutralizza il fratello di Sookie e uccide la fata anziana bevendone il sangue, riuscendo così in chiusura di episodio a vedere l’aperture del locale delle fate che ringrazia per l’invito a cena.

Il sangue scorre a fiumi e Sunset è tutt’altro che un episodio transitorio, ma è un prologo al finale, più che un grande episodio in sé, in cui gli eventi e gli snodi servono quasi solo a condurre lo spettatore allo scontro decisivo: dimostrando  come gli autori siano riusciti a non far confusione e a convergere ogni linea narrativa e personaggio verso un unico grande centro, l’Autorità. Non è un caso che l’intera stagione dal punto di vista delle location abbia chiuso gran parte degli episodi e dei personaggi migliori proprio nella loro sede, che li abbia bloccati per non farli sparire o agire caso, come nell’annata precedente. Creando una tensione claustrofobica, unita al talento di Denis O’Hare e compagnia, che ha reso quest’annata degna di essere amata. Finale permettendo.

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