Cosa aspettarsi dall’annuncio di un film sulla saga di Assassin Creed? Basta il nome di Michael Fassbender per farci sperare che il film sarà una trasposizione accettabile di una saga che ha inciso nell’immaginario videoludico quanto i grandi registi hanno fatto con il cinema? Come ci fa sentire il fatto che la Ubisoft dopo aver tanto lavorato alla franchise abbia preferito tirar su un reparto cinematografico piuttosto che affidare la produzione della pellicola ad una major di hollywood?
Diciamocelo, le major californiane non hanno mai trattato con grande rispetto i videogames ed hanno sempr avuto un comportamento che ne tradiva la convinzione che bastasse il titolo di richiamo su una franchise di successo perché tutto il mercato di questa si trasferisse in sala. La teoria non è, in realtà, mai stata smentita, ma va da sé che l’avvento di registi che, per esempio, con i fumetti sono letteralmente cresciuti, ha portato le conversioni delle franchise fumettistiche ad un livello che era inimmaginabile dieci anni fa. Così oggi ci accade, dopo due Tomb Raider piuttosto decenti, di sperare che la saga della Ubisoft riceva un trattamento onorevole su pellicola, al pari dell’Uomo Ragno o di Batman.
Ma perché, anche a fini puramente scaramantici, non passare qualche minuto a ricordare i vecchi pessimi film tratti da ottimi videogiochi, anche solo per ricordarci quanto sia persa nella nostra memoria l’esistenza del film, mentre probabilmente, stiamo aspettando con ansia il prossimo capitolo del videogame. Allora procediamo nella top 5 sui peggiori film tratti da gran videogames!
5- Prince of Persia – Le Sabbie del Tempo
Ok, essendo una classifica verso il peggiore, nelle ultime posizioni non ci sono veri anatemi. Il film di Mike Newell, prodotto dalla Disney, non è affatto osceno. Il regista di Donnie Brasco e Harry Potter e il Calice di Fuoco si inserisce sapientemente nel recente stilema disneyano che mescola umorismo ed azione (di cui l’esempio migliore restano I Pirati dei Caraibi) e chiama a sé un cast di tutto rispetto per un film che si lancia nella tradizione azione/avventura divenendo quasi una funambolica citazione dei più famosi film del genere da Lawrence D’Arabia a Indiana Jones. Il film è del 2010, anno di pubblicazione dell’ultimo capitolo della franchise, Prince of Persia – Le Sabbie Dimenticate, un videogioco ampiamente rispettabile disponibile per PlayStation 3, Xbox 360 e Nintendo Wii.
4- Hitman
Correva l’anno 2007 ed il videogame era già arrivato al quarto capitolo che alla Twentieth Century Fox pensarono bene di produrre un film sul personaggio dell’Agente 47. Anche qui, il film non è il peggio che ci si potrebbe aspettare. Certo qualche buco nella trama e un contrasto fra la serietà di fondo e l’assurdità di ciò che accade, rompono un po’ lo stato di sospensione dell’incredulità in cui ci dovrebbe mettere una pellicola, ma l’atmosfera malata e “plasticosa” del videogame è ben resa dal film, che rinuncia ai grandi nomi da star per cercare di consegnare al pubblico un titolo comunque godibile. Nell’anno precedente, che ancora vedeva coesistere le console della generazione passata e ventura, era uscito il capitolo Hitman: Blood Money, ma al momento c’è una grande attesa per il suo seguito: Hitman Absolution, che dovrebbe essere disponibile da Novembre, ma di cui sono stati già aperti i pre-order per PlayStation 3 e Xbox 360.
3- Max Payne
Qui il terreno comincia a farsi scosceso: sette anni dopo l’uscita dell’omonimo videogame, prodotto da una certa Rockstar, che negli anni a venire avrebbe letteralmente rivoluzionato il settore espandendo il concept dietro quello che sarebbe diventato uno dei videogame più chiacchierati e amati, Grand Theft Auto, ancora le volpi losangeline della Twentieth Century Fox, puntano tutto sul mercato dei videogames e quell’anno (insieme ad Hitman) producono anche la riduzione in pellicola di un gioco che aveva inciso non poco nell’immaginario popolare. Era infatti il 2000 e Max Payne faceva leva su una piccola idea che comportava il rallentamento del tempo durante le sparatorie per indurre un senso di tensione e concentrazione nel giocatore, direttamente ripresa da Matrix, e fondeva uno stile realistico ad una narrazione dai tempi fumettistici puntando tutto sulla costruzione di un personaggio credibile come agente di polizia alla completa deriva. Il film, che fu accolto a dir poco con freddezza dalla critica, dopo i titoli di coda nasconde la promessa di un sequel che non è mai stato prodotto. Il videogame, invece, giunto al terzo capitolo proprio quest’estate è indubbiamente una delle cose migliori che possano tenervi compagnia su PlayStation 3 ed Xbox 360.
2- Doom
Il titolo Id Sotware, pubblicato per Ms DOS nel lontano 1993 e poi convertito per qalsiasi sistema su cui fosse possibile far girare un videogioco, è certamente uno dei titoli che si può trovare in tutte le cronistorie del settore videoludico. Dubito fortemente che chiunque si arrischi a curare un testo di storia del cinema parta con in testa una lista di titoli fra cui sia incluso l’omonimo film del 2005. Prodotto sull’onda del ritorno sugli scaffali del franchise, arrivato l’anno precedente al terzo attesissimo capitolo, il film con The Rock come protagonista si inserisce nella linea narrativa di quest’ultimo, cercando di cnsegnare un’action triller fantascientifico che, bontà sua, riesce a scontentare i fan di tutti e quattro i generi (i triller, gli action, la fantascienza e, soprattutto, i videogames). Va soprattutto tenuto presente che buona parte del fascino di Doom era proprio nell’assenza quasi totale della linea narrativa che aiutava a immedesimarsi nell’inferno che doveva confrontare il protagonista, che mai ha avuto un nome di battesimo, nel gioco. Il terzo capitolo della saga resta ancora un titolo molto godibile per PC.
1 – Street Fighter
Nel 1994 Capcom produce e lascia distribuire ad Universal un eccezionale gioiellino del trash cinematografico: Street Fighter – Sfida Finale. Il film vanta l’ultima apparizione sullo schermo di Raul Julia, e le informazioni degne di nota finiscono decisamente qui. Un Van Damme all’inizio della sua parabola discendente nel firmamento degli attori d’azione è la star di un film che non ne combina una decente in 102 minuti di durata. Certamente ironico con il materiale di provenienza (a mio parere un bene), ma non abbastanza da suscitare nei fan della franchise un senso di soddisfazione e riconoscimento. Se a questo aggiungiamo nomi pronunciati in maniera inesatta e costumi ed effetti degni di un circo itinerante, è facile comprendere perché uno dei giochi più popolari di sempre abbia avuto una conversione cinematografica tanto oscura e dimenticata, nemmeno abbastanza “brutto per essere bella”. In modo piuttosto comico ed alquanto inappropriato Capcom diede alla luce anche un tie-in del film, certamente il gioco meno venduto della saga e dimostrazione che agli errori non si ripara con altri errori. Decisamente consigliato, invece, l’ultimo capitolo della saga Capcom, disponibile per PlayStation 3 e Xbox 360.
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