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Revenge, il commento al finale di stagione

Pubblicato il 18 luglio 2012 di emanuele.r

Revenge, una delle rivelazioni della nuova stagione tv americana, è giunto alla fine della prima stagione su FoxLife da pochi giorni, a un paio di mesi di distanza dalla messa in onda americana. Sicuri del rinnovo ABC per la prossima annata, Mike Kelley e soci si sono permessi di far concludere il ciclo nel migliore stile soap di lusso che potevano, un gran finale che si rilancia perfettamente per i prossimi episodi.

Mentre Emily  cerca di entrare in possesso delle prove che incastrerebbero definitivamente Conrad, Nolan è rapito proprio dall’uomo che ucciso il padre: ci sarà un drammatico faccia a faccia, ma i giochi saranno tutt’altro che chiusi.

Kelley assieme a Mark B. Perry scrive un finale da manuale della sceneggiatura televisiva, che si gioca tutte le carte possibili, ma al tempo stesso è abile a pescarne altre per costruire nuove strade da seguire e che, sarebbe bene spiegarlo agli autori tv, si possono seguire solo se si è già sicuri del rinnovo, a differenza di come accade spesso (come ha recentemente fatto Ringer).

Tutto ruota attorno alla Resa dei conti, come dice il titolo (Reckoning, quello originale), al momento in cui Emily incastrerà i Grayson per ciò che hanno compiuto al padre, ma s’interpone un grosso ostacolo: “l’uomo dai capelli bianchi”, il misterioso sicario che ha ucciso il signor Clarke e cospirato coi Grayson, e stavolta ha rapito Nolan. Lo scontro tra lui ed Emily si risolve in modo quasi indolore (lei, armata di ascia d’argento è una gran bella immagine, ma poi non lo uccide per onorare una promessa fatta al padre), ma non è quello il cuore dell’episodio.

Che sta nelle prove contro i Grayson, che praticamente fanno il giro della cittadina prima di finire a Victoria che decide di partire per sfuggire all’influenza dell’ex-marito. Disperato, cerca di convincerla a restare e testimoniare anche con le minacce, ma la donna parte con il jet privato: che Conrad fa sabotare proprio dall’uomo brizzolato lasciato in vita da Emily. Che ora ha perso tutto: il fidanzamento con David, l’amore di Jack, essendo tornata Amanda incinta, e le prove. Non tutte, però: Conrad ha recuperato un hard drive che dimostra che la cospirazione dei Grayson è più grande delle apprenze; e che la madre di Emily è ancora viva.

Un discreto finale abbastanza ben scritto anche se non troppo appassionante – meglio gli ultimi 10 minuti del resto dell’episodio – che però conferma il gradimento per una serie che pare la versione narrativamente intelligente e registicamente deluxe di un prodotto come Gossip Girl: ci sono gli intrighi sentimentali, erotici e criminali, c’è il bel mondo desiderato e messo alla berlina, ma in più c’è una patina nera che evita la stupidità di storyline e personaggi, per non parlare di attrici di tutt’altro livello come Emily Van Camp e Madeleine Stowe. Questa versione femminile e glam del Conte di Montecristo è sicuramente più interessante di come ci si poteva aspettare.

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