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Falling Skies, il commento alla 2^ stagione in onda su Fox

Pubblicato il 09 luglio 2012 di emanuele.r

Falling Skies 2x01 Hal Matt Cap 03

Si era chiusa in modo interessante la 1^ stagione di Falling Skies, dopo un’annata non proprio perfetta. Tom saliva sulla nave degli invasori accompagnato da Terry. Una chiusura che nonostante i problemi della serie dava speranza o quantomeno curiosità agli spettatori. Ora, la 2^ stagione della serie di Robert Rodat (trasmessa in USA da TNT) arriva su Fox a poche settimane dalla messa in onda originale e la première si pone in maniera abbastanza diversa dalla stagione precedente.

3 mesi dopo la scomparsa di Tom, la resistenza è ancora impegnata a respingere gli attacchi di skitter e mech, quando ritrovano Mason, all’improvviso. Mentre lo curano e lo studiano, devono organizzare un esodo dall’altra parte del fiume, per allontanarsi il più possibile dai nemici; e intanto Tom rievoca ciò che gli è successo. Cioè nulla di nuovo: qualche esperimento, la richiesta di portarlo nel covo dei suoi se non vuole vederli morire tutti, il rifiuto e il tentativo di fuga. Tom è liberato assieme ad altri rapiti, i quali vengono poi giustiziati. Tranne lui.

Falling Skies 2x01 Tom Cap 07

Scritta da Mark Verheiden, Bradley Thompson e David Weddle e diretta da Greg Beeman, la doppia première dai titoli Mondi diversi e Ci riuniremo al fiume? (Worlds Apart e Shall We Gather at the River) parte praticamente subito a razzo, mostrando con più convinzione rispetto ai vecchi episodi il lato avventuroso, l’azione bellica e la patina da survival drama.

E questo già dalla prima sequenza, lungo conflitto a fuoco, che conferma l’ispirazione evidentissima e reiterata al grande comic book argentino L’eternauta, e che permette alla rete via cavo di mostrare subito l’aumento del budget e come i suoi effetti speciali, specie le scenografie digitali, siano migliori di quelle di V o C’era una volta.

Falling Skies 2x02 Weaver Promo 02

Per il resto, l’episodio si basa su due linee principali ben definite che limitano i fronzoli della vecchia stagione: da un lato, Tom che torna nel gruppo tra i dubbi degli altri e soprattutto suoi su cosa possano avergli fatto gli alieni in quei tre mesi, se e come possano avergli manipolato la mente. E in effetti ha ragione: in lui covava una sorta di lombrico che comunicava con gli invasori, che viene tolto ma fugge e torna alla base. Questo sospetto cambia soprattutto i rapporti coi figli.

Ma da buona tradizione americana, un uomo e un padre si confermano tali quando possono mostrare il loro valore “bellico”: e allora – nel culmine della seconda linea narrativa – durante l’attraversamento del fiume, Tom prima si fa legare per evitare qualsiasi reazione indotta dagli alieni. Poi, quando le difese contro gli attacchi skitter sono insufficienti si fa liberare dal figlio più piccolo e va a a lanciarsi contro gli attacchi, dietro una mitragliatrice da campo e si sacrifica, restando nelle retrovie mentre i suoi fanno esplodere il vecchio ponte.

Ma siccome in prodotti di questo tipo ogni salmo deve finire in gloria, in barba alla plausibilità e al rispetto degli spettatori, ecco che mentre tutti piangono Tom, costui risorge dal fiume, portando a compimenti tutto il simbolismo cristologico che appesantisce questo avvio di 2^ stagione. Che per il resto è mediamente più divertente e avvincente della 1^, seppure mancano finezze di scrittura o particolari idee di regia. Ora che sono arrivati in un luogo apparentemente senza alieni, la serie è come se ripartisse da capo. Speriamo che lo faccia davvero, con tutti i crismi.

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