I giovani sono il futuro del mondo, soprattutto se il mondo è invaso dagli alieni e gli umani sono pochi. Giovani vite, 4° episodio della 2^ stagione di Falling Skies, mette in scena il confronto generazionale all’interno della comunità, ma nel frattempo cerca anche altre strade narrative all’interno del coté fantascientifico.
Il gruppo è in viaggio verso Charleston, ma ovviamente i problemi non mancano mai: intanto perché incontrano una sorta di gang latina – al cui interno Weaver ritrova la figlia – non proprio predisposta a prendere ordini. Ma soprattutto perché gli skeeter sono ancora a caccia di ragazzi da sottomettere.
Scritto da Heather V. Regnier e diretto da Miguel Sapochnik, Young Bloods (il titolo originale) cerca di porsi su un interessante piano generazionale per riflettere su come la catastrofe è vissuta a differenti età, arrivando così a mettere in scena il dilemma tra resistere e nascondersi.
Tutto ruota intorno al rapporto tra Weaver e la figlia perduta dopo l’invasione: l’emozione dell’abbracciarsi di nuovo, lascia presto il passo alle incomprensioni che avevano reso difficile la loro storia anche prima di perdersi, soprattutto la difficile gestione della rabbia da parte del capitano. Esce fuori così il nocciolo dell’episodio, il coraggio a tutti i costi del padre e la conservazione della figlia: resistere e rinascere o sopravvivere nascondendosi? Alla fine, le due posizioni non possono convergere, e la figlia saluta il padre con un biglietto, mentre lui è convalescente dopo una ferita.
A fare da specchio, anche l’apprensione di Tom per il figlio piccolo, usato – per la felicità del piccolo, sempre più simile al Carl di The Walking Dead – come esca da un gruppo di ragazzi per uccidere alieni; ma il vero problema è Ben, ancora e residualmente sottomesso agli invasori che cerca di ribellarsi a se stesso in pratica. Quando un gruppo di ragazzi in perlustrazione viene catturato dagli alieni, una squadra di salvataggio, tra cui lo stesso Ben, parte alla ricerca. Trovano un magazzino pieno di giovani da usare e alcuni ragazzi prigionieri come di una catena di montaggio che porta ad annientare le loro personalità attaccandosi alla spina dorsale: qui, dopo averne liberati almeno una parte, Ben sente ribollire il proprio sangue e vorrebbe distruggere il laboratorio, ma non ci riesce, i suoi led dietro il collo si accendono e qualcuno se ne accorge.
Proprio questa sequenza porta Falling Skies un passo avanti rispetto a dove è sempre stato: l’avventura diventa fantascienza vera e propria, e seppure senza troppa originalità si tenta una via visionaria descrivendo dall’interno le pratiche aliene, non disdegnando sfumature horror non troppo spinte, ché TNT è una rete via cavo più edulcorata. Però, pur nei suoi limiti e dejà-vu, Giovani vite sembra indicare possibilità diverse per questa stagione, ammesso che gli autori sappiano coglierle.
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