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Contraband – La recensione in anteprima

Pubblicato il 05 luglio 2012 di Leotruman

Contraband Ben Foster Mark Wahlberg foto dal film 1

ATTENZIONE: La recensione contiene alcuni SPOILER sulla trama.

Nel 2008 il film islandese Reykjavík-Rotterdam di Óskar Jónasson ebbe un discreto successo in particolare nell’ambito di alcuni festival, tanto da “meritarsi” un remake americano prodotto dalla Working Title. Si tratta appunto di Contraband, la cui regia è stata affidata proprio all’attore e produttore protagonista dell’originale, Baltasar Kormàkur, che ha potuto dirigere un cast internazionale di importanti nomi: Mark WahlbergKate BeckinsaleGiovanni RibisiCaleb Landry JonesLukas HaasDiego Luna e J.K. Simmons.

Più che di un vero e proprio remake, parliamo di un nuovo adattamento che ha la stessa idea di base: un uomo che ha abbandonato l’attività di contrabbandiere decide di riprenderla. Sono però le motivazioni ad essere ben diverse e a dare un taglio inedito a questa nuova versione: Chris Farraday (Wahlberg) ha infatti lasciato spontaneamente l’attività criminale per dedicarsi alla sua famiglia e avrebbe continuato a farlo se il cognato (Landry Jones) non avesse contratto un ingente debito con un malavitoso locale (Ribisi), pronto a far ricadere sull’uomo e sulla sua famiglia.

Decide quindi di fare un ultimo importante colpo, per ripagare il debito e continuare la sua nuova e rispettabile vita. Rimette insieme la sua vecchia squadra e organizza in breve tempo una missione a Panama per contrabbandare diversi milioni di dollari in banconote false.

L’incipit è molto veloce e il film non si perde lungaggini. In poco tempo ci ritroviamo sull’enorme imbarcazione merci che trasporta centinaia di container diretta verso lo stato di Panama. Non si può negare di provare un certo fascino e suggestione nei confronti di un’attività criminale che esiste da secoli e rimane sempre al passo con i tempi, un po’ come avviene per tutti gli heist movie in cui si simpatizza per il lato dei “cattivi”. Molto interessante e coinvolgente la spiegazione e i vari meccanismi presentati dai vari personaggi per riuscire a contrabbandare materiali di varia natura su navi di questo tipo.

La major americana è stata però ben attenta a mantenere il controllo dell’azione senza calcare troppo la mano: banconote false bene, droga male. Fino ad una buona metà tutto sembra essere un po’ troppo edulcorato, tanto da chiederci perché la pellicola sia stata vietata ai minori in patria. Ed ecco arrivare puntuale un twist narrativo piuttosto sorprendente: i nostri contrabbandieri si ritrovano complici di una sparatoria tra le più crude e realistiche viste sul grande schermo ultimamente, una scena molto intensa e ben diretta che cambia completamente tono alla pellicola.

Contraband Kate Beckinsale foto dal film 1

Il film prosegue con questo nuovo ritmo e convince, anche grazie ad ottimi interpreti (oltre a Wahlberg mi ha colpito più del solito Ben Foster) e le linee narrative vengono portate a termine in modo coerente. Sarebbe tutto ottimo se purtroppo non si percepisse in modo latente nella parte finale (non ne posso essere certo, è solo una sensazione) un forzato happy end su tutti i fronti imposto dallo studio, che riporta alla sensazione di precedente edulcorazione iniziale. C’erano le basi di sceneggiatura ed era già tutto abbozzato per un incredibile finale mozzafiato e altamente drammatico, è vero forse un po’ troppo, che tuttavia avrebbe reso Contraband un film memorabile.

Una scena alla tarallucci e vino richiama lo stesso errore visto in The Next Three Days di Paul Haggis, pellicola che per diversi ragioni viene in mente durante la visione. Una dose ulteriore di coraggio e audacia, che non è certo mancata nella parte centrale, sarebbe stata gradita.

Voto 6.5

Contraband uscirà nelle sale italiane il 25 luglio. Per vedere il trailer e tutti gli altri materiali, potete cliccare il riquadro sottostante.