Dopo quasi un anno d’attesa torna sugli schermi HBO True Blood, l’erotica serie horror-fantasy di Alan Ball che si appresta a firmare la sua ultima stagione da showrunner prima di dedicarsi ad altro. E lo fa con una buona première che sa gestire i colpi di scena e i personaggi senza perdersi nella confusione della scorsa annata.
Che si chiudeva con un classico cliffhanger: dopo aver mollato sia Eric sia Bill, Sookie torna a casa e Debbie vuole ucciderla, ma Tara si sacrifica per lei. Ora Sookie e LaFayette devono trovare un modo per aiutarla, e l’unico è renderla vampira grazie a Pam; nel frattempo, Eric e Bill, scattati per aiutare la giovane Stakehouse in pericolo, vengono catturati dall’Autorità. O almeno così sembra.
Scritto da Brian Buckner e diretto da Daniel Minahan, Turn Turn Turn (come la canzone di The Byrds che si sente sui titoli di coda) è un episodio ricchissimo di storie e colpi di scena che però mette in mostra subito l’intelligenza degli autori nel correggere l’errore principale della stagione precedente, ossia quello di ammucchiare confusamente personaggi ed eventi senza dar loro respiro.
Invece qui fin dall’inizio, ci si concentra su tre linee principali e forti: in primis Sookie e LaFayette impegnati nella “resurrezione” di Tara tramite Pam che prima le fa bere il sangue e poi si fa seppellire con la ragazza, in cambio di un paio di favori, tra cui quello di sfruttare i poteri di Sookie per tornare con Eric. L’attesa della notte successiva permette ai due di fare il punto sulla loro situazione, sistemare la casa e decidere di non dire niente a nessuno.
Nemmeno ad Alcyde che si propone di accogliere Sookie da lui per farla scampare alla furia del branco di licantropi, che cercano l’assassino del loro capo, Marcus. Ossia cercano lo stesso Alcyde ma catturano Sam che si fa avanti per proteggere Luna ed Emma: quando, dopo aver rivelato il luogo in cui Marcus è sepolto stanno per ammazzarlo, arriva Alcyde che confessa l’omicidio, ma nel branco c’è incertezza se rivolgersi a lui come nuovo capo-branco o farlo fuori.
Terza linea importante è quella dei due vampiri, tra cui il re Bill, catturati dall’autorità ma presto liberati da Nora, la ritrovata sorella di Eric: tramite lei vorrebbero fuggire lontano dalle grinfie dell’istituzione, prendendo una nave e cambiando identità. Ma con gran spargimento di sangue, l’Autorità li bracca. L’episodio si chiude con l’usuale cliffhanger urlante: Pam risorge senza Tara, che il cugino e Sookie credono ormai morta. Ma la ragazza si risveglia e attacca l’amica che non può far altro che gridare per l’aiuto di LaFayette.
Molta azione e molto ritmo per un episodio che ha il compito di ricucire innanzitutto il rapporto coi fan dopo la delusione della 4^ stagione (discreta solo negli ultimi 3-4 episodi) e la mezza delusione della 3^: qui le premesse sono buone, non solo perché l’impatto narrativo promette piuttosto bene, ma anche perché le storie secondarie non sono del tutto inutili e regalano qualche spunto, come il rapporto complicato e malizioso tra Jason – ancora una volta, il più cretino del mondo, visto come si fa ammaliare dal reverendo Newlin – e Jessica – che dal reverendo lo salva e poi ci fa l’amore, ma cerca di ignorarlo successivamente. Oppure la storia degli incendi e del soldato semplice Eller, che potrebbe dare molte soddisfazioni nel corso della stagione.
E funziona come sempre la messinscena del sangue e del sesso, espliciti e stilizzati, ironici e disgustosi: in questa puntata possiamo gustarci l’incesto rumoroso tra Eric e Nora e il branco che si mangia il cadavere di Marcus. E resta nell’aria una frase di Alcyde: Russell Edgington è scappato.
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