A volte bisogna avere il coraggio di usare le proprie caratteristiche come bandiere e marciare controcorrente: se Lucky Red cerca di guardare a un pubblico più massificato, alle giornate estive di cinema Fandango ha messo in campo un listino forse difficile ma di sicuro fedele al proprio credo e al proprio pubblico puntando più sugli autori e precise idee di cinema che su film per un pubblico generalista.
Una scommessa forse coraggiosa, in tempi di crisi – e limitandosi solo al box-office – ma che ci sentiamo di sottoscrivere: perché il bel cinema e i grandi registi, anche se non popolari, non devono conoscere crisi. E anche al livello produttivo, la società di Domenico Procacci realizzerà 3 dei film italiani più interessanti. Ma entriamo nel dettaglio del listino Fandango.
E’ STATO IL FIGLIO: esordio da solista di Daniele Ciprì (della premiata ditta Ciprì e Maresco) con Toni Servillo nei panni di un capofamiglia la cui vita è sconvolta da uno strano omicidio. Grottesco e bizzarro, come lecito aspettarsi, potrebbe essere in concorso tra Roma e Venezia.
LA SCOPERTA DELL’ALBA: ispirata all’omonimo libro di Walter Veltroni, una sorta di giallo fiabesco con tocchi fantasy decisamente insolito nel panorama italiano. Più popolari le scelte di Margherita Buy e Sergio Rubini nel cast. Intrigante.
CAFE’ DE FLORE: già presentato alla scorsa mostra di Venezia, il nuovo film di Jean-Marc Vallée vede protagonista una sorprendente Vanessa Paradis. Se ne dice un gran bene in giro e promette cose notevoli.
NINA: l’esordio alla regia di Elisa Fuksas, figlia dell’architetto più famoso d’Italia, sembra un film intimo in una Roma deserta e assolata, tra le geometrie dell’Eur. Lo sguardo c’è, speriamo acnhe il resto.
LIFE WITHOUT PRINCIPLE: in concorso anche questo a Venezia, il nuovo film di Johnnie To racconta il crollo delle banche come un thriller. Stile a pacchi, ma anche un cervello pensante per uno dei maggiori registi di Hong Kong.
LA FAIDA: dramma familiare dalle tinte fortissime, diretto dal Joshua Marston di Maria Full of Grace, che ha vinto l’orso per la sceneggiatura a Berlino. In gara come sorpresa dell’anno.
HIMIZU: altro acquisto orientale dalla scorsa Mostra, il film di Sion Sono ha vinto il premio per l’attrice emergente raccontando una storia di formazione giovanile dai tratti grotteschi e sorprendenti. Coraggiosi nel distribuirlo.
LA MONTAGNA: forse il film più debole del lotto, con Sergio Rubini tra gli interpreti in una storia di guerra e amicizia diretta da Vicente Ferraz.
THE KING IS DEAD: vicini pericolosi e violenti nel western suburbano di Rolf De Heer. Il trailer promette emozioni viscerali come d’abitudine per il regista australiano, tra immagini estreme e velo d’ironia.
Se volete conoscere anche le altre novità presentate a Riccione, restate sermpe su Screenweek.