Sul blog ufficiale di Il gioco di Ender, l’adattamento cinematografico del libro più famoso dello scrittore Orson Scott Card, Roberto Orci continua a rispondere alle domande dei fan. In questa nuova sessione il produttore ha spiegato che uno dei temi principali del film riguarderà l’empatia e il suo uso nel film, che verrà visto sia come una forma di debolezza che come punto di forza.
“[Ad esempio] come il capire un nemico ti permette di capire anche le sue debolezze. E anche come il trattenere l’empatia possa essere usato come un’arma. Il pubblico desidererà che i comandanti mostrino a questi giovani calore e comprensione, ma ciò dovrà essere pesato contro la paura che tutto ciò non sia nei migliori interessi dei giovani soldati, affinché questi riescano a compiere il loro dovere, ovvero realizzare delle cose con passione”.
Per poter raccontare tutta la storia del primo libro, il tempo è stato molto compresso, tanto che nel film non hanno spiegato quanto tempo sia trascorso dall’inizio alla fine. Per quanto riguarda l’aspetto militare in Il gioco di Ender, Orci spiega che gli attori hanno dovuto frequentare un centro per l’addestramento spaziale, dove hanno avuto una specie di addestramento per le reclute in cui:
“Un istruttore senza senso gli ha insegnato a marciare correttamente all’unisono e molto altro ancora. E poi hanno incasinato tutto quando gli hanno ordinato di fare le flessioni! Hanno dovuto mettersi in forma, credetemi. Per me stesso, è difficile vedere così tanti ragazzi giovani con gli addominali scolpiti a tartaruga”.
Lo scrittore Orson Scott Card ha spiegato ai filmaker alcuni modi per rendere fondamentale il personaggio di Bean, Orci non spiega quali consigli hanno seguito ma pensa che siano riusciti nell’impresa.
“Potrete decidere se ci siamo riusciti! Penso che ce l’abbiamo fatta. E siamo ancora più eccitati per tutti voi, che assisterete alla fantastica interpretazione di Bean, interpretato da Aramis Knight”.
Nel libro sono presenti molti monologhi interni di Ender. Orci spiega che questa è stata la sfida più importante che Hood ha dovuto affrontare, quando ha scritto lo script: trasporre sul grande schermo cosa accade all’interno della mente del giovane protagonista:
“È stato anche l’aspetto più impegnativo del casting. Qui abbiamo le due cose che permettono di realizzarlo. In primo luogo, abbiamo un gruppo di attori così incredibile che riescono a trasmettere molto con le loro facce e il linguaggio del corpo… francamente, le loro interpretazioni sono qualcosa che il libro non può usare per trasmettere emozioni interiori o pensieri.
E in secondo luogo, Gavin ha elegantemente tradotto alcuni dei pensieri interiore in azioni e, le decisioni dei personaggi, nel suo script, gli hanno permesso di trovare dei luoghi naturali in cui i personaggi parlano di quello che stanno attraversando”.
Orson Scott Card ha recentemente visitato il set del film ed ha raccontato di questa sua esperienza sul set, sul suo blog. L’autore ha rivelato che avrà un cameo: sarà una voce fuori campo che farà un annuncio ai passeggeri. Card ha inoltre spiegato che molte scene del film non sono state basate sul libro:
“Pochissime scene del film [sono basate sul libro] – così è stato divertente quando gli altri mi hanno chiesto come mi sentivo ad avere il mio libro portato in vita. Il mio libro era già vivo nella mente di ogni lettore. Questo è il film dello sceneggiatore e regista Gavin Hood, queste sono le sue parole”.
Il gioco di Ender uscirà nei cinema americani il primo novembre del 2013. Qui trovate un recap di tutte le news del blog.
Fonti endersgameblog, rhinotimes