Regia: McG
Cast: Reese Witherspoon, Chris Pine, Tom Hardy, Chelsea Jane Handler, Angela Bassett, Abigail Spencer, Til Schweiger
Durata: 1h 38m
Anno: 2012
Due agenti della CIA. Due migliori amici, sempre in missione insieme e pronti a sacrificare la propria vita per l’altro. Fino a quando non si innamorano della stessa ragazza.
Saranno disposti a mettere a repentaglio la propria amicizia, ma anche la reciproca incolumità, per continuare a frequentare la bella Lauren. Una vera e propria guerra senza esclusione di colpi. Chi sceglierà tra loro?
Sulla carta questo This Means War (traduzione: Questa è guerra!), arrivato in Italia con il titolo Una Spia non Basta, non era affatto malvagio. Buon cast, un regista ben abituato alle scene d’azione che sa come divertire ed intrattenere, una commedia d’azione che sembrava l’incrocio tra Mr. and Mrs. Smith e Mission: Impossible.
Le premesse sono state rispettate purtroppo solo parzialmente. Iniziamo con alcune considerazione in ordine sparso sui protagonisti.
Il personaggio interpretato da Chris Pine è un playboy. È bello, sa di piacere e Pine è perfettamente nella parte. Ha però un nome così insopportabile che ogni volta che la Witherspoon pronuncia FDR, sigla insopportabilmente americana che corrisponde a Franklin Delano Roosevelt (di cognome fa invece Foster), è come un’unghiata sulla lavagna.
Tom Hardy è come Johnny Depp in The Tourist: poco credibile come sfigato. Convincente nelle scene d’azione, non lo è quando fa il timidone che si ritrova a dover utilizzare un sito in incontri on-line per trovarsi una donna. Non aiuta il fatto che abbia la voce di Robert Pattinson! Questo perché è doppiato da Stefano Crescentini, ottimo doppiatore italiano (che tra l’altro ha prestato la voce a Chris Pine in Star Trek, e ciò crea un po’ confusione) ma inadatto ad un attore con una fisicità imponente, che colleghiamo a Warrior o all’imminente Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno.
Reese Witherspoon continua invece l’eterna lotta con Halle Berry per il titolo di attrice vincitrice di un premio Oscar più sopravvalutata di sempre. Si trova a sua agio in una commedia per certi versi le ricorda il suo grande successo (almeno in patria) di Sweet Home Alabama, ma in molte scene è difficile da tollerare. Aiuta ad ingoiare la pillola l’amica volgarotta che “amorevolmente” la aiuta a decidere quale dei tuoi uomini scegliere.
Sparso un po’ di veleno, non si può negare che la pellicola diverta in alcune scene, in particolare nella lotta senza esclusione di colpi tra i due amici per conquistare la ragazza. Tra microspie, dardi avvelenati e altri sotterfugi, McG torna a proporci un tipo di prodotto a lui ben noto, con scene d’azione adrenaliniche (e girate bene) recitate da attori con la battuta sempre pronta, ed altrettanto artificiosa. L’elemento che convince meno è la presenza del “villain”, un boss al quale hanno ucciso il fratello e che proverà a vendicarsi di loro: non solo le sequenze rompono completamente il ritmo, ma è proprio il brusco cambio di tono a rovinare la pellicola.
Non un film completamente sbagliato, ma qualche accorgimento in più in fase di scrittura avrebbe potuto renderlo molto più convincente. La sensazione è quella di assistere a una performance “svogliata” su tutti i fronti, compreso quello delle interpretazioni. Una buona dose di divertimento non basta a coprire i numerosi difetti della pellicola, ma si è visto di peggio.
Voto: 5
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