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La fine di Men in black III lancia la possibilità per un reboot

Pubblicato il 20 aprile 2012 di Marlen Vazzoler

Manca ancora poco più di un mese all’uscita di Men in Black III, terzo capitolo della franchise diretta da Barry Sonnenfeld. La trama del film è nata da un’idea di Will Smith sul set di Men in Black II: questa volta l’agente J deve salvare K (Tommy Lee Jones) nel passato.

Sonnenfeld, impegnato nella promozione del film, in un’intervista a MTV, ha parlato del rapporto fra i due protagonisti e dell’impostazione della trama:

“Nel primo atto, l’agente J è un po’ stufo della chiusura di K, come persona, per lui dovrebbe aprirsi e comunicare di più, ma non sta accadendo. K dice a J: ‘Tu sai quanto io vivo una vita felice? Non fare domande di cui non voglio sapere le risposte’. Alla fine del primo atto, il personaggio di Jemaine, Boris l’animale, scappa di prigione e trova un ragazzo che ha un dispositivo per viaggiare nel tempo. Dice che vuole tornare nel 1969 per fare qualcosa ad un uomo che gli ha distrutto un braccio con un colpo da sparo – perché Boris ha solo la metà di un braccio – e, naturalmente, quell’uomo è l’agente K.
Alla fine del primo atto, il personaggio di Tommy scompare, e nessuno si ricorda che sia mai esistito… tranne l’agente J, che si rende conto che qualcuno è andato indietro nel tempo ed ha fatto qualcosa all’agente K. Così deve rintracciare chi ha dato a Boris il dispositivo, e tornare indietro nel 1969 con un avvertimento: Devi stare lontano dal tuo vecchio partner”.

Sonnenfeld aggiunge che l’avvertimento non viene nemmeno preso in considerazione e

“J viene arrestato dall’agente K – ora Josh Brolin – nel 1969. Il secondo atto e il terzo sono incentrati nel rintracciamento di Boris, Will rinnova la sua amicizia con un K diverso, da quello del K che ha conosciuto 40 anni dopo, nel futuro. La cosa veramente interessante è che J si chiede, costantemente, perché questo ragazzo, che sembra aperto e felice, è diventato quel musone che è stato suo compagno di lavoro negli ultimi 14 anni. E fa una scoperta sul [perché si comporta in questo modo].
Quindi, Men in Black III è di gran lunga il più emozionante dei film. Ha un finale davvero sorprendente”.

Il regista ha poi parlato dei problemi avuti con il secondo e terzo atto della sceneggiatura che hanno richiesto una pausa della produzione per la durata di due mesi. Per Sonnenfeld, non si è trattato di un fatto particolarmente grave, considerando che alla fine delle riprese di Men in Black hanno dovuto cambiare il finale del film, a causa di una scena in cui hanno dovuto sottotitolare, quanto si stavano dicendo due alieni.

Infine Sonnenfeld ha rivelato la possibilità di un reboot della franchise:

“La parte più fantastica di Men in Black III è che chiude completamente la trilogia, risponde a domande che non avevate nemmeno l’idea che dovevano essere fatte, ti lascia in uno stato emozionale triste, felice ed entusiasta, e potrebbe servire anche da reboot per la franchise”. Spiega il regista: “Ma non posso nemmeno cominciare a spiegare come interpretare tutto ciò. [Ride]. Ma posso dire questo: se la vostra idea per Men in Black 4 è che avrà come protagonisti i vermetti e Frank il carlino, vi sbagliate”.

Mein in Black III, scritto da  Etan Cohen, David Koepp e Jeff Nathanson e interpretato da Emma Thompson, Gemma Arterton, Sharlto Copley, Betty White, Nicole Scherzinger, Alice Eve, David Rasche, Michael Stuhlbarg, uscirà in Italia il 23 maggio.

Fonte:MTV“> MTV