Dando un’occhiata ai commenti nell’articolo relativo agli ascolti di Game of Thrones, mi sono reso conto che forse sarebbe stato opportuno fare un piccolo post riassuntivo su come effettivamente funzionino i ratings in America. Sviluppato dalla Nielsen Company, i Nielsen Ratings è appunto il sistema in cui viene misurato l’audience negli Stati Uniti.
E’ un sistema più complesso di quello italiano, ma anche più accurato (o almeno, ci prova ad esserlo), e che negli ultimi anni dai network è stato affiancato alla considerazione di nuove forme di ascolti, come ad esempio le registrazioni o le visioni in streaming.
Prendiamo come esempio il risultato che Fringe ha totalizzato (sob..) il 30 Marzo scorso.
1.2/4 con 3.08.000 di telespettatori
Quando troviamo i dati in milioni, non ci sono problemi: davanti ad una cifra tonda siamo tutti veloci a comprenderne il significato. Il problema è quando invece siamo dinanzi a dei numeri come appunto 1.2/4. Che significano? Semplice, il primo numero si riferisce al rating e il secondo allo share.
Il rating, nell’esempio 1.2, è la percentuale basata su coloro che possiedono il tanto bramato nielsen box, e che hanno guardato il programma. Vuol dire che l’1.2% degli spettatori complessivi negli States ha guardato Fringe. Lo share, il 4%, è invece la percentuale che viene calcolata in base ai televisori accesi sintonizzati su FOX, e quindi su Fringe, in quel determinato timeslot. La differenza sta nel fatto che il rating ha l’obiettivo di calcolare quanta gente effettivamente abbia guardato Fringe (e che quindi abbia guardato i commercials), mentre lo share calcola i televisori accesi – magari senza telespettatori.
I ratings sono divisi in diverse categorie, la più importante delle quali è quella degli adulti tra i 18 e i 49 anni. Questa categoria di persone è quella che comunemente viene definita “target commerciale”, e che esclusivamente interessa ai pubblicitari che, in base ai risultati, sono quindi portati ad investire o meno su di uno show. In poche parole: se un telefilm fa dieci milioni, ma ha un rating inferiore al 2.0 rischia di esser cancellato in un batter d’occhio. Mentre un serial che fa 5 milioni ma ha un rating del 2.5 è quasi sicuramente rinnovato.
Ma non sempre la situazione è così pulita, a volte il tutto è reso maggiormente complicato dalla presenza di altri dati, come i successivi:
– HHs: è il numero stimato di coloro che possiedono la televisione negli States.
– LIVE+SD: Sono coloro che hanno guardato la serie il giorno in cui è andata in onda. Sia in diretta oppure che l’hanno registrata.
– LIVE+7: Leggete sopra, ma ampliate il range temporale a sette giorni.
– PERS 2+: Il numero stimato di telespettatori superiori all’età di due anni. (E’ abbastanza inquietante che si siano dovuti inventare una differenza del genere, non trovate?)
– RATING #: 1 punto = 1% dell'”universo” Nielsen.
Va detto, inoltre, che i network hanno iniziato da qualche anno ad affiancare ai risultati Nielsen anche altri dati, come ad esempio la visione in streaming online (sempre su fonti ufficiali, ovviamente, come hulu.com), oppure all’acquisto ad esempio dei serial su iTunes, prima ancora che all’uscita ufficiale del merchandise.
Spero di esser stato abbastanza chiaro. Alla fine dei conti tutto è molto più semplice di quanto sembri..