Per chi è stato adolescente a cavallo tra gli anni ’90 e il nuovo millennio, American Pie non ha bisogno di alcuna presentazione. È quasi il dagherrotipo della teen comedy contemporanea, il modello cui un po’ tutti hanno cercato di ispirarsi, riproponendo allo sfinimento gli stessi elementi già di per sé abbastanza usurati: adolescenti imbranati in piena tempesta ormonale, che cercano di procacciarsi in tutti i modi esponenti del sesso femminile con cui sfogare le proprie irrefrenabili pulsioni, possibilmente avvenenti e possibilmente, diciamo, disinibite. E tra un sogno erotico destinato a trasformarsi in clamorosa disfatta e un altro, una serie ben nutrita di gag al limite della decenza neuronale. Ma, che ci piaccia o no, tutto ciò ha segnato un’epoca, e la saga (tre film per il cinema più qualche altro uscito in home video) è stata uno dei racconti di formazione cinematografici più popolari e riusciti per quella generazione che dovrebbe cominciare oggi a essere adulta. E date le premesse, il condizionale è d’obbligo, così come lo è per i protagonisti di American Pie – Ancora Insieme, la rimpatriata probabilmente più attesa della commedia americana, che a più di dieci anni di distanza vede tornare il cast al completo per raccontare cosa ne è stato delle vite di quei quattro scapestrati che hanno incarnato sul grande schermo le ansie sessual-esistenziali di eterni teenager allo sbaraglio.
Partiamo, ovviamente, da Jason Biggs: l’indimenticabile Jim, ancora perseguitato dal video dei suoi imbarazzanti approcci con le studentesse straniere. Come da terzo film, Jim è sposato con la sua “iniziatrice” sessuale Michelle (Alyson Hannigan), però da quando sono diventati genitori il loro rapporto non fa più scintille. Anche Kevin (Thomas Ian Nicholas) è convolato felicemente a nozze, ma rivedere il suo primo amore, Vicky (Tara Reid), continua a fargli un certo effetto. Oz (Chris Klein) è diventato uno showman televisivo da reality, e in fondo gli manca la sua calma e posata Heather (Mena Suvari), che lo ha lasciato per colpa della distanza. Finch (Eddie Kaye Thomas) dice di aver girato il mondo, ma non gli è bastato per dimenticare la madre di uno Stifler (Seann William Scott) più volgare e assurdo di sempre, che a sua volta non potrà mancare alla grande “reunion” organizzata su Facebook per tutti gli strampalati ex-alunni del liceo di East Great Falls. Così come non mancheranno altri esilaranti tentativi di rimorchio, piccole e grandi tentazioni attraverso cui i protagonisti riusciranno finalmente a compiere un piccolo passo verso quella maturità mai davvero acquisita.
Gag assolutamente e orgogliosamente demenziali a parte, la caratteristica di sicuro più interessante di American Pie – Ancora Insieme, è quella di mettere a confronto un pubblico invecchiato di una decina di anni con un tipo di comicità di solito diretta agli adolescenti. Il che ovviamente può funzionare o meno a seconda di gusti e attitudini assolutamente personali. Quello che di sicuro è garantito ai fedelissimi della serie, è una buona dose di divertita e in fondo tenera nostalgia, che attraversa tutto il film. Ci si ritrova a ricordare, insieme ai personaggi, i tempi in cui ancora non si usavano tanto i cellulari, o in cui un teenager poteva avere come massima aspirazione il sex appeal di Ricky Martin, naturalmente prima del coming out. E sono proprio queste sensazioni da revival, unite a qualche buona intuizione riguardo alle storie dei protagonisti, a fare la forza del film. O almeno molto più delle solite figuracce di Jason Biggs, che infatti in questo ultimo capitolo è costretto a mostrarci tutto, ma proprio tutto, per tentare di aggiungere un pizzico di trasgressione alla “torta”.
In American Pie – Ancora Insieme, abbondano insomma battute volgari e digressioni scatologiche che potranno forse attirare al film nuove schiere di ragazzini. Ma per chi con questi personaggi è cresciuto, ritrovarli sul grande schermo sarà proprio come una vera rimpatriata con i vecchi compagni di scuola. Totalmente imbarazzante e stranamente piacevole al tempo stesso.