Chi è la magnifica presenza che campeggia nel titolo del nuovo film di Ferzan Ozpetek? “E come altro avrei potuto chiamare Elio Germano?” scherza il regista turco, che in questa nuova pellicola ritrova alcuni degli elementi più classici del suo cinema, come l’incontro tra gli emarginati di oggi e la Memoria, che in questo caso si incarna in veri e propri fantasmi. Anzi, nel fantasma di una compagnia teatrale che dal passato piomba direttamente nel mezzo della vita di Pietro (Germano, appunto), aspirante attore timido e insicuro, e gli infonde il coraggio per tentare di intraprendere il suo percorso artistico.
L’idea, ha spiegato Ozpetek presentando in anteprima il film (che uscirà con circa 400 copie a partire da venerdì 16 marzo), in realtà è nata molti anni fa, dai racconti di un amico che sosteneva di vedere anziane signore in nero e ragazze vestite di bianco aggirarsi per la casa. “E cosa puoi dire a un amico che ti racconta questo? Nella comitiva si era sparsa la voce, tutti pensavamo fosse uscito un po’ fuori di testa e c’era chi pensava fosse troppo solo. Poi, un giorno, la sua domestica si è licenziata perché sentiva i rumori, e noi abbiamo scoperto che in quella casa abitavano una donna con sua figlia, morte suicide durante la guerra gettandosi dal balcone”. E se i brividi non bastassero, l’autore ha raccontato anche della sua casa e della piccola stanza segreta che tutti, nel quartiere, conoscevano per aver ospitato tanti dissidenti durante il secondo conflitto mondiale.
Dal mix di questi ingredienti è nato così Magnifica Presenza, dove accanto a Elio Germano compaiono, nel ruolo degli spiriti-attori degli anni ’30 e ’40, anche Beppe Fiorello, Margherita Buy, Vittoria Puccini, Cem Yilmaz, Claudia Potenza, Andrea Bosca, Ambrogio Maestri e il giovane Matteo Savino, più un cammeo dell’interprete teatrale Anna Proclemer. Per Germano (miglior attore al Festival di Cannes 2010) il ruolo da protagonista assegnatoli da Ozpetek all’interno di questa bizzarra compagnia di attori vivi e spettrali, “è stato un viaggio bellissimo, perché molto diverso da quello che ho fatto in precedenza e perché Ferzan è un regista che ama moltissimo gli attori, fino a sposarne le perversioni. Abbiamo parlato così tanto del mio personaggio che è diventato quasi reale, come un amico in comune o magari proprio come un fantasma evocato tra noi”.
Ma ciò che l’attore ha amato di più del suo ruolo e della storia raccontata in Magnifica Presenza, è “la rivendicazione, l’orgoglio della debolezza, della fragilità e della sensibilità”, a fronte di un mondo in cui invece “normalmente siamo abituati a nascondere le emozioni e a indossare le maschere più adatte a raggiungere i nostri obiettivi”. Una capacità che invece risulta proprio estranea a Pietro, un “puro” che si rifugia nella solitudine per “coltivare la propria fragilità”, un po’ come i fantasmi che diventeranno suoi amici e che si scoprirà essere vittime della loro passione per l’arte e la giustizia. Stesso impeto che tra l’altro ha spinto il regista a elaborare, insieme alla sceneggiatrice Federica Pontremoli, un sincero omaggio al teatro, non solo per alcune ispirazioni pirandelliane tenute sempre a mente nella fase di scrittura, ma anche per la scelta come location del Teatro Valle di Roma, palco su cui debuttò Sei personaggi in cerca d’autore e noto alle cronache per l’occupazione cominciata l’anno scorso come segno di protesta contro la possibile chiusura di quello che lo stesso regista definisce “un monumento nazionale”.
Magnifica Presenza uscirà nelle sale italiane il 16 marzo. Cliccate sul riquadro sottostante per tutte le news sul film, o su Mi Piace per rimanere aggiornati automaticamente (anche sulla nostra pagina Facebook).
Fonte: Fandango